Indagini serrate per capire come e perché l’omicidio
Forse i precedenti giudiziari di Matteo Borrelli, fermato come possibile esecutore materiale dell’omicidio, ha convinto gli inquirenti a sottoporlo ad un lungo interrogatorio, assieme alla compagna, proprietaria del garage degli orrori. Mentre per la donna non dovrebbero essere stati decisi provvedimenti restrittivi, dal momento che non sarebbero emerse accuse al suo carico, il 37enne resta recluso nel carcere di Montacuto.
Emergono particolari raccapriccianti, è possibile che il cadavere sia rimasto nel garage non da due giorni, come era sembrato ma addirittura da quattro: lo farebbe pensare l’inizio della decomposizione e gli ultimi spostamenti della vittima, Alex Ettore Sorrentino, 45 anni, che da quanto si sa, con il volto parzialmente sfigurato, sarebbe stato riconosciuto grazie ad alcuni tatuaggi.
Che tipo di legami avessero è ancora da stabilire e dalle indagini potrebbe emergere il movente. Si sa che entrambi avessero avuto problemi con la giustizia, ma per motivi differenti. La vittima nel 2022 aveva finito di scontare quattro anni per spaccio di droga, il presunto omicida ha precedenti per estorsione e rapina.
Andrà stabilito quando e dove i due si sarebbero incontrati e perché tanta violenza. L’ultimo contatto certo di Sorrentino era stato con sua madre lunedì sera, nella mattinata di mercoledì la sua compagna ne aveva denunciato la scomparsa. Il delitto potrebbe quindi risalire a quel giorno; l’impressione è che ci sia stata una lite nell’androne del palazzo, dove è stata rinvenuta una macchia di sangue e sia proseguita all’interno del garage, dove sono stati rinvenuti alcuni attrezzi, con uno dei quali la vittima potrebbe essere stata colpita al capo.
Verrà anche vagliato il traffico dei due telefonini per stabilire se vittima e presunto omicida si conoscevano e se c’erano stati contatti nelle ore precedenti il delitto.