Presto sarà identificato e denunciato, dovrebbe trattarsi di un insegnante statale
Dicono che la mamma degli “stolti” sia sempre incinta, così, dopo l’infelice uscita del calciatore di una squadra marchigiana Ibii Ngwang, che aveva pubblicato un post nel quale chiamava in causa Ginevra, la figlia del premier Meloni – era stato Salvini a pubblicare quel video infelice su uno dei suoi profili social – la storia si ripete.
Stavolta c’è chi ha fatto ancor peggio, con un’affermazione bieca, rivolta ad una bambina di otto anni. Il leone da tastiera in questione – secondo le prime indagini dovrebbe trattarsi di un dipendente del Miur, per essere chiari un insegnante statale – ha postato su un social un’affermazione del tipo “auguro alla figlia la sorte della ragazza di Afragola”. Il post faceva riferimento all’omicidio delle 14enne Martina Carbonaro, uccisa barbaramente dal suo ex.
Viene da chiedersi: perché prendersela con una bambina di otto anni? Perché dirottare un antagonismo politico cercando di colpire qualcuno chiamando in causa la sua vita privata, in questo caso spostando l’attenzione su una bambina? Dove siamo arrivati?
Il colpevole sarà sicuramente identificato e pagherà per la sua colpa, com’è giusto, ma l’accaduto è l’ennesimo sintomo di una società malata, nella quale il confronto politico esce troppo spesso dai binari della correttezza e dell’etica.