L’assenza di testimoni sta rendendo difficile risalire all’accaduto
Di sicuro c’è che il sinistro, avvenuto in mattinata, è stato causato da una BMW che scendeva lungo via Esino, il cui conducente ha perso il controllo del mezzo a causa del ghiaccio. L’auto ha urtato due veicoli, tra i quali la Fiat Panda a bordo della quale si trovavano le due vittime, la dottoressa Lucia Manfredi ed il marito Diego Duca operatore sanitario del 118 di Perugia. I due, residenti a Fabriano, erano appena usciti dall’abitazione utilizzata come appoggio.
Non essendoci testimoni diretti, la ricostruzione più plausibile di queste ultime ore è che le due vittime per la violenza dell’urto siano state sbalzate fuori dall’abitacolo della Panda e che non siano state investite alla fermata dell’autobus, come era sembrato inizialmente. La BMW ha abbattuto un palo della luce, la Panda ha danneggiato seriamente la cabina del gas.
La coppia lascia un bambino di dieci anni, che si trovava a casa dei nonni. Tanti i messaggi di cordoglio, arrivati dalla parrocchia San Nicolò di Fabriano, dalle strutture sanitarie presso le quali svolgevano la loro opera, dal sindaco Silvetti, che ha espresso la propria vicinanza ai familiari, anche a nome dell’amministrazione comunale.
“La Direzione Generale , la Clinica Medica e tutto il personale della Aou delle Marche si uniscono al cordoglio delle famiglie devastate dalla tragedia avvenuta questa mattina nei pressi del presidio ospedaliero di Ancona. Abbiamo perso oggi una brillante professionista che operava con spirito di servizio e abnegazione nel servizio sanitario regionale a favore di tutti noi. In questo momento di dolore rivolgiamo un sincero ringraziamento per la dedizione e altruismo che ha contraddistinto la Sua troppo breve esistenza.”, il comunicato giunto in redazione dall’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche.
Nei confronti del conducente, risultato comunque negativo all’alcoltest, è stato aperto un fascicolo per omicidio stradale.
(foto dalla pagina Facebook della Parrocchia di San Nicolò di Fabriano)