Tuesday 7 May, 2024
HomeCronacaIn due mesi del 2024, superata la metà dei casi di stalking di tutto il 2023

I dati della Questura di Ancona: dall’inizio dell’anno alla fine di febbraio 16 ammonimenti per stalking e maltrattamenti in famiglia

Dal 1 gennaio al 29 febbraio, sono stati 16 gli ammonimenti firmati dal Questore di Ancona per stalking e condotte relative a maltrattamenti in famiglia.

Un numero che testimonia un trend in forte crescita, se si considera che lo scorso anno, nello stesso periodo di riferimento, ne erano stati emessi “soltanto” 2. L’importanza del fenomeno si fa ancora più chiara se si guarda alla totalità dei provvedimenti per le stesse condotte, emessi nell’intero anno appena trascorso: in tutto 30.

In un sesto del 2024 dunque, è già stata superata la metà dei provvedimenti emessi nell’intero 2023.

Se da un lato, la crescita dei casi potrebbe testimoniare la maggiore quantità di donne che, riconosciuta la condotta violenta, hanno deciso di denunciare; dall’altro i dati devono far riflettere sulla condotta di coloro che della violenza ne sono gli autori. In altre parole, crescono le donne consapevoli di essere vittime e sporgono denuncia, riconoscendo nell’ammonimento del questore un primo strumento per evitare situazioni peggiori. Per sentirsi un po’ più al sicuro. Ma non va dimenticato che nella lettura del fenomeno, il problema non sono le donne che non denunciano ma gli uomini che le perseguitano, che le molestano, che le aggrediscono e che le uccidono.

Ed il problema riguarda tutti gli uomini, senza distinzioni di età o provenienza. Dai più ai meno giovani. L’ultimo provvedimento firmato ad esempio, riguarda un uomo, italiano di 65 anni che, non accettando la fine della relazione con la compagna durata 9 anni, ha iniziato a compiere atti persecutori e atteggiamenti intimidatori nei suoi confronti. Più volte la donna è stata minacciata di gravi ripercussioni per la sua vita e per quella del suo nuovo compagno. L’ex la contattava insultandola, più e più volte durante il giorno e la notte, mentre passava frequentemente con l’autovettura sotto la sua abitazione.

Come sottolineato dalla scrittrice Carlotta Vagnoli la violenza di genere – o meglio, la cultura dello stupro – ha l’immagine di una piramide. Al vertice ci sono le ipotesi peggiori, le violenze manifeste e definite, tra le quali svetta il femminicidio. Ma va tenuto a mente che quel vertice poggia su una base fatta di comportamenti normalizzati. Il catcalling fatto per strada mentre una donna attraversa le strisce pedonali, lo slut shaming con il quale viene etichettata come una “poco di buono” una ragazza che, semplicemente, non segue i comportamenti ritenuti normali dalla morale tradizionale. Infine, lo stalking, che vede il possesso provato nei confronti dell’altro concretizzarsi in appostamenti, inseguimenti e intimidazioni. Comportamenti spesso resi invisibili da un patrimonio culturale comune che non li considera violenza. Ma come è possibile far finta che non lo sia?

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.