Molto probabilmente entrambi maturati in ambito familiare
Il corpo senza vita di una donna, S.B. di 60 anni è stato ritrovato ieri mattina all’interno di villino bi-familiare di Fregene, dal figlio, guardia giurata che abita nell’altra porzione di casa, di rientro dal turno di lavoro.
La donna era sul pavimento della camera da letto, ricoperta da un lenzuolo e da alcuni cuscini; sul corpo i segni procurati da un’arma da taglio, una quindicina di fendenti. Non essendo stati rilevati segni di effrazione a porte e finestre, si è subito pensato che la donna conoscesse l’assassino e non è stato escluso di conseguenza l’ambito familiare.
A rendere intricato l’accaduto è stato il rinvenimento dell’auto della vittima a qualche centinaio di metri dall’abitazione, finita fuori strada contro una recinzione, con il finestrino lato guida abbassato, mentre il portafoglio della 60enne è stato rinvenuto in una sterpaglia, sempre nella zona. C’è il sospetto che si sia trattato di un tentativo di depistaggio.
Gli sviluppi successivi delle indagini non escludono che l’omicidio possa essere stato eseguito in ambito familiare. Al vaglio degli inquirenti la posizione della 30enne compagna del figlio.
A poche ore dall’omicidio un’altra donna è stata uccisa a pochi chilometri da Fregene, precisamente a Civitavecchia. Vittima del 54enne di origine venezuelana, T.K., accoltellata nell’androne del palazzo in cui abitavano.