Scambio reciproco di accuse tra le due società
Secondo le prime indiscrezioni, dopo i fattacci a seguito della partita di domenica tre tifosi aquilani sarebbero stati messi agli arresti domiciliari a seguito delle indagini di polizia scattate dopo i violenti scontri al termine della partita tra L’Aquila e Sambenedettese.
Ci saranno sicuramente altre denunce, tra i tifosi delle rispettive squadre, anche perché girano diversi video in rete, che da un lato evidenziano la gravità dei fatti, da un altro lato stanno permettendo l’identificazione di parecchi tra quelli che hanno partecipato agli scontri. A livello di giustizia ordinaria potrebbero scattare dei Daspo, mentre per quella sportiva non sono escluse le squalifiche del campo.
Dopo la partita, la società marchigiana si è fatta sentire, attribuendo a quella locale la responsabilità dell’accaduto, criticando le misure messe in atto per garantire la sicurezza, perché, come si legge nel comunicato diramato, “i tifosi della Samb che si trovavano in tribuna sono stati indirizzati verso al curva ospiti passando per il campo per farli defluire dallo stadio. In quel mentre, alcuni tifosi dell’Aquila, dalla propria curva, hanno scavalcato i cancelli e si sono diretti verso la curva ospiti“.
La risposta della società aquilana a firma dell’amministratore delegato Junchic non si è fatta attendere; nella nota viene sottolineata: “l’evidente responsabilità della società ospitata” e viene anche anticipato che saranno quantificati i danni subiti dall’impianto led pubblicitario.
Nel comunicato viene anche sottolineato che la Sambenedettese non ha fornito gli steward richiesti per l’incontro, ma soltanto tre persone munite di pettorina, che a quanto sembra non erano in possesso di specifico attestato.
Mentre sul campo il duello sembra ormai deciso a favore della Sambenedettese, che dopo la vittoria è volata a +12, sicuramente se ne aprirà un altro, a suon di carte bollate.