Friday 22 November, 2024
HomeCronacaDaspo per cinque tifosi dell’Ancona, la convalida del GIP

I daspo firmati dal Questore Capocasa erano scattati in occasione della partita Ancona-Perugia, quando un gruppo di tifosi aspettava incappucciati e con manganelli e fumogeni i perugini vicino al Lidl.

Il GIP del Tribunale di Ancona ha proceduto alla convalida dei Cinque Provvedimenti firmati del Questore di Ancona, Dr. Cesare Capocasa, volti a colpire alcuni tifosi già gravati da precedenti provvedimenti di prevenzione, che hanno continuato a porre in essere comportamenti lesivi dell’ordine e della sicurezza pubblica.

I fatti risalgono al 5 novembre, in occasione dell’incontro di calcio Ancona – Perugia. Durante l’afflusso delle tifoserie allo stadio, un gruppo di tifosi locali si era radunato vicino al centro commerciale Lidl di via Achille Grandi, in attesa della tifoseria ospite, che sarebbe passata poco dopo. Grazie alla segnalazione di alcuni residenti della zona, che segnalavano al 112 la presenza dei tifosi vestiti di nero e con i volti coperti da cappucci, una squadra di operatori di polizia ha individuato il gruppo di tifosi e sequestrato bastoni in plastica, passamontagna, fumogeni ecc.. Sono stati momenti di grande concitazione, perché alla vista della Polizia, un gruppo di tifosi in atteggiamento di sfida si radunava al centro della via Grandi bloccando auto e pedoni e costringendo i militari a schierarsi compatti in assetto di difesa.

I tifosi identificati non potranno accedere alle manifestazioni sportive per 29 anni in totale, in quanto già colpiti da provvedimenti analoghi. In particolare:
– 8 anni di DASPO + 4 anni di firma;
– 6 anni di DASPO + 3 anni di  firma;
– 5 anni di DASPO +  3 anni di  firma;
– 5 anni di DASPO + 2 anni di firma;
– 5 anni di DASPO + 2 anni di  firma.
Soddisfatto dell’operazione il Questore di Ancona: “Esprimo il mio personale compiacimento per le convalide del G.I.P. di Ancona, che confermano l’unità di intenti con la locale A.G. Le manifestazioni sportive, in particolar modo quelle calcistiche, non possono divenire alibi per commettere fatti che minano l’ordine e la sicurezza pubblica della nostra provincia. Continueremo a gestire i servizi per garantire la sicurezza dei tifosi ma colpiremo sempre chi tenta di utilizzare la passione per una squadra per giustificare condotte violente e/o  incivili”.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.