Thursday 21 November, 2024
HomeCronacaColpo di fulmine sui social, poi la richiesta di soldi

Denunciato un 27enne della Guinea, titolare del conto dove ha ricevuto soldi dietro minacce

Nel mese di luglio un giovane jesino 26enne, titolare di un profilo instagram, ha denunciato di essere vittima di ricatti attraverso instagram.

Dopo uno scambio di messaggi con quella che credeva fosse una estetista della provincia di Macerata, dai profili Instagram, la loro conversazione continua tramite telegram.

Dopo un po’ di tempo, entrambi hanno deciso di farsi una videochiamata mostrandosi nella loro intimità. Tuttavia, alcuni istanti dopo, la video chiamata si interrompeva, e li iniziava l’incubo.

Il giovane era bersaglio di messaggi minatori: “se mi blocchi ti giuro che inizio a mandare il tuo video nudo a tutti i tuoi amici”.

Poi i messaggi cambiavano tono e la presunta ragazza diceva che “il  figlio è ammalato in ospedale, il medico ha chiesto 7850 euro per salvarlo, quanti soldi puoi mandarmi ora? ed io cancello tutto…non scherzo! 

La vittima delle minacce, per uscire da questa bruttas storia, si mostrava disponibile a versare 400 euro. In tutta risposta, l’altra parte ancora più rabbiosa, perseverava nella richiesta di più soldi.

Dopo le assillanti richieste e minacce, il giovane arrivava a pagare la somma di 1.100 euro. Effettuava così il pagamento di 900 euro tramite paypal mentre per la restante somma di euro 200 , il giovane, come richiesto, avrebbe dovuto effettuare un bonifico su di un iban.

Nonostante l’avvenuto versamento, l’utente sconosciuta continuava a chiedergli altri soldi ricevendo risposta negativa, non essendo più il giovane in condizioni di procurarsi altro denaro.

Gli accertamenti espletatib dagli investigatori, all’indomani della denuncia, consentivano di risalire all’intestatario dell’Iban legato ad un conto corrente nel quale era confluita la somma di denaro delle 200 euro ovvero un individuo della Guinea 27enne con precedenti per truffa e false attestazioni.

Il conto risultava essere stato aperto presso una filiale di Arezzo utilizzando il permesso di soggiorno regolare, dunque un’identità certa.

Pertanto, l’uomo veniva deferito all’AG competente per estorsione.         

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.