Accaduto a Fabriano, oltre ai furti negate le cure all’assistito, iniziato il processo
Alcuni la chiamano ludopatia, un neologismo coniato da qualche tempo a questa parte, utilizzato per i soggetti che cadono nella trappola del vizio del gioco; che si tratti di una patologia o meno non importa – questa analisi porterebbe perfino a giustificare erroneamente certi comportamenti – quando ti procuri illecitamente il denaro per giocare, non possono esserci attenuanti.
Come nel caso di due badanti infedeli, due rumene di 35 e 46 anni, che hanno vuotato il conto corrente del loro assistito, un 64enne di Fabriano, pensionato. Pesanti le accuse: appropriazione indebita per aver utilizzato illecitamente il bancomat dell’uomo affidato loro per le spese correnti e circonvenzione di incapace. Il bottino, quadi 100.000 euro, dilapidati in gran parte alle slot machine e perfino per acquisti personali.
La storia ha avuto inizio nel 2017 quando le due ladre erano state assunte , fortunatamente licenziate dall’amministratore di sostegno un anno dopo. Le azioni criminose delle due donne erano state scoperte a seguito di indagini nate da una provvidenziale telefonata anonima arrivata al comando della polizia locale nella quale si parlava della scarsa cura riservata al 64enne vittima dei furti. In effetti durante un controllo l’uomo veniva trovato su un letto senza materasso né coperta, successivamente amministratore di sostegno scopriva gli ammanchi sul conto corrente dello sventurato.
Ieri mattina è stato istruito il processo a carico delle due ladre con la convocazione dei vari testimoni a carico dell’accusa; le donne ovviamente hanno negato quanto a loro addebitato. Non sarà presente la parte lesa, dato che il 64enne, trasferito in una casa di cura, è da tempo deceduto.