“Le donne vittima di violenza anche se fosse un solo caso all’anno, sarebbe comunque troppo. È inaccettabile che mariti, compagni, padri, fratelli, uomini in genere, non abbiano rispetto verso le donne e non sappiano accettare un “no”, la fine di un amore, di una convivenza, il desiderio di emancipazione, solo per fare alcuni esempi. Dobbiamo spezzare questa catena di violenza, ciascuno di noi può fare la propria parte”.
Questo il commento del consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Nicola Baiocchi, presidente della IV Commissione consiliare Permanente, al termine della seduta assembleare aperta del Consiglio regionale dedicata alla discussione sul “Rapporto annuale sul fenomeno della violenza contro le donne nella Regione Marche”, che l’ha visto come relatore di maggioranza.
“I freddi numeri sono inequivocabili e, purtroppo, con un trend in crescita. Nel 2022 si sono rivolte ai Centri antiviolenza delle Marche 705 utenti, 42 in più rispetto al dato relativo al 2021 (663). Nell’anno precedente, 2020, i casi erano stati 483. Sono stati necessari interventi di messa in sicurezza fisica con attivazione delle misure di protezione e l’inserimento in una Casa rifugio per 18 donne a livello regionale. Moltissime le segnalazioni per violenza psicologica, oltre che fisica. Il netto aumento riscontrato tra gli anni 2020-2021 potrebbe essere riconducibile a due fenomeni interconnessi: da un lato le forti restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19 che hanno ridotto giocoforza l’attività dei servizi e al contempo limitato la possibilità di accedervi, di spostarsi e di uscire di casa e, dall’altro, una diffusione più capillare dei CAV, con l’apertura di nuovi sportelli, nonché una maggiore promozione e visibilità dei servizi offerti. Questi numeri hanno anche un aspetto non del tutto negativo, nel senso che le donne trovano ancora più coraggio nel denunciare le violenze che avvengono, nella stragrande maggioranza dei casi, fra le mura domestiche e da uomini che hanno in corso o hanno avuto un legame affettivo con le vittime. Permane, inoltre, anche una percentuale di violenza legata alla cultura e agli stereotipi di genere. Dal Governo Meloni, cercando la massima condivisione possibile, si stanno ponendo in essere ulteriori inasprimenti a livello normativo e, quindi, di “Codice rosso”. Oltre alla repressione occorre investire nella prevenzione e mettere in piedi azioni educative e formative rivolte alle nuove generazioni. Insegnare a gestire gli aspetti emotivi, soprattutto nelle nuove generazioni all’interno della scuola e non solo, per avere generazioni più consapevoli del valore della diversità e piena consapevolezza della qualità della persona. Vorrei terminare ricordando le tre donne che nel corso del 2022 sono state uccise, in segno di rispetto delle persone che sono state e delle loro vite che non sono più: Maria Bianchi 84 anni di San Severino Marche; Anastasiia Alashri 23 anni, di Fano; Ilaria Maiorano 41 anni di Osimo. A queste donne, purtroppo, si aggiungono Marina Luzzi di Fossombrone, Concetta Marruocco di Cerreto D’Esi, e, purtroppo, proprio in queste ore, Rita Talamelli di Fano”, ha concluso Nicola Baiocchi, consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale e presidente della IV Commissione consiliare Permanente.