Rossini, Anaao: “E’ il momento di ascoltare le OO.SS.” Fissato l’incontro per martedì 28 marzo con i vertici della Ast
Martedì 28 marzo è previsto l’incontro tra l’amministrazione di Ast Pesaro-Urbino e le Organizzazioni Sindacali che rappresentano gli operatori sanitari.
Anaao Assomed Marche coglie con favore l’apertura al dialogo da parte dell’attuale dirigenza pur ricordando che essa non è nel pieno esercizio delle proprie funzioni essendo amministrata da un commissario in attesa della nomina del direttore generale.
“Tale interlocuzione è comunque non solo opportuna ma davvero auspicata – dice Alfredo Rossini, Segretario aziendale Anaao Assomed AST Pesaro Urbino e vice segretario regionale di Anaao Assomed Marche – ed è il momento di ascoltare le organizzazioni di rappresentanza dei medici e dirigenti sanitari che non potranno che dipingere un quadro a tinte fosche della sanità pubblica e che si avvia tristemente ad una fine lenta ma certa”.
Secondo Anaao Assomed l’agonia del SSN riguarda sia le sue articolazioni territoriali che quelle ospedaliere che sempre con maggiori difficoltà riescono a soddisfare le richieste di assistenza da parte dei pazienti per prestazioni che vengano offerte troppo spesso lontane dal domicilio e in tempi non certo tempestivi”.
“Non ci arrendiamo a questo logoramento e a questa deriva – insiste Rossini – e la riunione fissata per la prossima settimana sarà l’occasione nella quale ribadiremo il nostro fermo impegno per far sì che la sanità resti sempre pubblica e accessibile per il paziente”.
Nella provincia di Pesaro-Urbino la LR 19/2022 che ha riformato l’organizzazione sanitaria regionale ha portato alla nascita della Ast Pesaro-Urbino come sommatoria dell’ex Azienda Sanitaria Marche-Nord e dell’Area Vasta1. Questo accorpamento ha portato con sé ulteriori complicanze che necessitano l’assunzione di decisioni che riguardano la governance del servizio sanitario.
“La creazione della nuova azienda – ha concluso Rossini – ha lasciato indietro alcuni contenziosi economici che vanno sanati per garantire a tutti i medici i giusti riconoscimenti e non si parla di pendenze che riguardano l’emergenza Covid-19 ma anni di esercizio addirittura precedenti”.