La posizione del Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Ancona su una materia complessa e di grande impatto sociale: “Manca programmazione”
Il Superbonus ha i giorni contati. La deadline del 31 dicembre per chiudere i cantieri si avicina. C’è tempo solo sino alla fine dell’anno per completare i lavori.. Le sorti della maxi detrazione, infatti, sono già segnate.
La legge di Bilancio prevede la riduzione dell’aliquota al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025. Sulla stampa si rincorrono voci di una proroga di qualche mese. Essa riguarderebbe i soli condomini e sarebbe condizionata al raggiungimento di una percentuale minima nello stato di avanzamento dei lavori.
E mentre tardano ad arrivare i risultati delle indagini conoscitive parlamentari sugli effetti macroeconomici e ambientali della misura, i tecnici ritengono che occorra trovare un meccanismo più adeguato ed efficace rispetto a quelli utilizzati sinora.
“La questione è in evoluzione, è molto complessa e presenta delle criticità che coinvolgono anche molti marchigiani”. A spiegarlo è Stefano Capannelli, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona.
Il settore edile nella Regione – precisa l’Ing. Capannelli – “ha vissuto momenti di fibrillazione anche per via delle emergenze derivanti dai noti eventi sismici e alluvionali.”
Secondo il presidente dell’Ordine, la situazione sarebbe stata ulteriormente peggiorata “dalla tendenza degli ultimi anni ad adottare provvedimenti a singhiozzo e scadenze a breve e brevissimo termine, con conseguenze dannose sull’aumento dei prezzi”. “Occorrono riforme– spiega Capannelli- in grado di dare stabilità all’intero comparto. E soprattutto manca una programmazione attenta e chiara delle priorità e dell’utilizzo delle incentivazioni all’interno di un quadro capace di coinvolgere tutte le competenze tecniche necessarie e nel quale si aggiunge anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.”
Se da un lato, afferma Capannelli- la preoccupazione del governo di evitare fenomeni speculativi è senza dubbio condivisibile, dall’altro sembra ci si premuri soltanto di stigmatizzare il provvedimento senza una programmazione davvero equilibrata. Al contrario, forse i bonus edilizi andrebbero considerati con maggiore oculatezza. Serve capacità di visione.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri calcola che a fronte di una spesa di 68 miliardi di detrazioni per Super ecobonus, totalizzate tra il 2020 ed il 2022, si sia generata produzione aggiuntiva per oltre 130 miliardi di euro, con il coinvolgimento di quasi 700.000 unità di lavoro dirette e dell’indotto del comparto delle costruzioni, con un contributo, in termini di valore aggiunto alla formazione dell’1,4% del Pil.
“Peraltro– conclude il Presidente- è verosimile che un sistema di detrazione fiscale analogo debba essere comunque riattivato per riuscire fare fronte agli obblighi che verranno imposti dalla Direttiva EPDB sull’efficentamento energetico che prevede, in tempi celeri, nuovi edifici a zero emissioni”.