Friday 22 November, 2024
HomeComunicati stampaScuola, è scontro sulla definizione degli organici. Mangialardi: “Fortemente penalizzate le aree interne marchigiane”

“Rischia di farsi sempre più difficile la situazione scolastica marchigiana, specie quella nei comuni delle aree interne, dove più marcato sarà l’impatto degli accorpamenti, delle riduzioni di organico e del ridimensionamento previsto con la prima legge di Bilancio del governo Meloni. Eppure, mentre molte regioni italiane, comprese alcune guidate dal centrodestra come l’Abruzzo e la Sardegna, hanno già espresso la loro contrarietà all’accordo riguardante i criteri per la definizione e la distribuzione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi per il triennio 2024-2027, la giunta regionale, come confermato oggi in aula dall’assessora Chiara Biondi, continua a sostenere la posizione del governo a discapito di insegnanti, studenti e famiglie”.

A dirlo è il capogruppo del Partito Democatico Maurizio Mangialardi, a margine del consiglio regionale che ha discusso l’interrogazione presentata dal Pd per conoscere quale fosse la posizione espressa dalla giunta regionale delle Marche in merito allo schema di decreto relativo alla definizione del contingente organico per il triennio 2024-2027.

“Siamo passati dal “prima i marchigiani” a “prima la Meloni” – continua Mangialardi – e poco importa alla giunta regionale se le misure adottate dal governo porteranno alla chiusura di plessi scolastici, declassando il livello del sistema scolastico regionale e stravolgendo sia la vita dei lavoratori della scuola sia quella delle famiglie, che in molti casi si troveranno costrette a iscrivere i figli presso istituti di altri comuni. Tuttavia, a Palazzo Raffaello hanno ancora il tempo di ravvedersi, visto che proprio la mancata intesa sullo schema di decreto varato dal ministro dell’Istruzione comporterà l’apertura di una nuova fase di interlocuzione. Speriamo che questa volta le Marche seguano l’esempio della Campania, dell’Emilia Romagna, della Puglia, della Sardegna, dell’Abruzzo e della Toscana. La scuola è una risorsa che va tutelata e valorizzata, soprattutto nelle aree interne, dove la sua presenza, oltre che ricchezza culturale, diventa presidio contro lo spopolamento”.

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Comunicato Stampa