Thursday 21 November, 2024
HomeComunicati stampaRunner morto, Oipa: “No alla barbarie dell’occhio per occhio”

Piacenza: « Il Life Ursus finanziato dall’Ue ha voluto reintrodurre l’orso nelle Alpi, ma la prevenzione dei conflitti tra l’orso e le comunità locali non sono state né idonee né sufficienti»

Apprendiamo con tristezza il risultato dell’autopsia su giovane morto in Val di Sole e al contempo invitiamo alla calma e auspichiamo che ora le istituzioni non ricorrano alla barbarie dell’”occhio per occhio, dente per dente”. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che offre una riflessione su quel che sta succedendo da qualche anno in Trentino.

Importare per poi imprigionare e uccidere. È quel accade nella gestione della Provincia autonoma di Trento che, insieme all’Istituto nazionale della fauna selvatica (oggi Ispra) e al Parco Adamello Brenta, per salvaguardare un piccolo nucleo di orsi sopravvissuto nel territorio volle avviare il progetto Life Ursus, finanziato dall’Unione Europea, al fine d’incrementare la specie nelle Alpi tramite il rilascio di alcuni individui provenienti dalla Slovenia.

«Se il risultato di tanto sforzo è questo, tanto valeva che quello stanziamento di denaro pubblico fosse investito altrove», commenta il responsabile per la Fauna selvatica dell’OipaAlessandro PIacenza. «Dieci furono gli orsi rilasciati tra il 1999 e il 2002, e oggi se ne contano circa 100. Ma l’intento iniziale si è ribaltato e dalla protezione si sta passando all’uccisione».

Life Ursus avrebbe dovuto proteggere gli orsi bruni reintrodotti attraverso una serie di attività mirate alla conservazione, alla sorveglianza, alla sensibilizzazione anche attraverso l’attivazione di relazioni positive tra l’uomo e il plantigrado, fa notare l’Oipa, ma la prevenzione dei conflitti tra l’orso e le comunità locali non sono state né idonee né sufficienti.

«Tra le tante dichiarazioni lette tra ieri e oggi, vi sono anche state anche quelle che imputano la morte del povero runner a un “estremismo ambientalista” che avrebbe causato l’incidente con l’orso», continua Piacenza dell’Oipa. «Addirittura vi è chi afferma che “questo estremismo insensibile alle ragioni ed alla sicurezza dell’uomo va emarginato e fermato”. Di fronte ad affermazioni di tal fatta invitiamo tutti a una maggiore calma e cautela».

L’Oipa ricorda che esiste sempre un modo per convivere serenamente con gli animali che vivono nel loro habitat. Altre Regioni lo dimostrano. Le istituzioni mettano un maggiore impegno nella diffusione d’informazioni utili a tal fine e attivino, con le categorie produttive, misure di salvaguardia nel rispetto della vita animale, tutelata dall’articolo 9 della Costituzione.

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Comunicato Stampa