Tuesday 21 May, 2024
HomeComunicati stampaProtesta dei trattori, Mangialardi e Casini bocciano Carloni

Il capogruppo dem: “Un politico in perenne campagna elettorale: è il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, trovi le soluzioni invece di fomentare la protesta”. Casini: “La transizione ecologica non pesi sulle spalle degli agricoltori”

“L’onorevole Carloni dimostra di essere un politico in perenne campagna elettorale che utilizza i ruoli istituzionali solo per cercare visibilità e incarichi sempre più prestigiosi. Peccato che poi, alla prova dei fatti, come accaduto quando sedeva nella giunta regionale, così come ora in Parlamento, i risultati che porta per il nostro territorio sono pari a zero”.

È durissimo l’attacco che il gruppo assembleare del Partito Democratico per voce del capogruppo Maurizio Mangialardi e della vice capogruppo Anna Casini rivolge all’onorevole Mirco Carloni, accusandolo di strumentalizzare la protesta degli agricoltori che sta infiammando non solo l’Italia e l’Europa, ma anche le Marche”.

“A differenza di quanto accade in altri paesi europei – spiega Casini – nei nostri territori le manifestazioni degli agricoltori si stanno giustamente concentrando su problemi veri e puntuali, come per esempio le misure adottate dal governo Meloni con la legge di Bilancio e il Milleproproghe: l’abolizione dell’esenzione Irpef per il settore, l’esclusione delle agevolazioni del reddito agricolo derivante dalla produzione di energia da fonti rinnovabili, la cancellazione dell’esenzione contributiva di due anni per i giovani agricoltori, l’obbligatorietà delle assicurazioni.

Sono queste le criticità che mettono davvero a rischio migliaia di imprese. Poi, certo, anche alcuni aspetti della nuova PAC necessitano di essere corretti. Premesso che il Green Deal resta un punto centrale della politica europea, è la stessa Europa che deve farsi carico di non far gravare sugli agricoltori il peso del processo di transizione ecologica.

Anzi, credo che proprio l’Unione europea debba per prima valorizzare, anche dal punto di vista economico, il loro protagonismo nella difesa del territorio, nella tutela della biodiversità, nella riduzione dei gas inquinanti, nella produzione di cibo di qualità utile alla salute e al benessere, nella costruzione del nostro meraviglioso paesaggio e quindi nel dare valore aggiunto al comparto turistico.

Queste imprese devono essere riconosciute come custodi del territorio, primo presidio contro i cambiamenti climatici e attori primari del nostro benessere. Il loro lavoro duro e senza tregua durante tutto l’anno deve essere valorizzato e retribuito anche per incentivare il ricambio generazionale, invertire la tendenza all’abbandono delle aree interne e riconoscere il valore etico della nostra agricoltura in un processo di solidarietà istituzionale necessario e non rinviabile”.

“Non è serio – afferma Mangialardi – che il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, da candidato alle prossime elezioni europee, fomenti la protesta anziché impegnarsi per costruire le risposte che gli agricoltori marchigiani aspettano dal governo italiano.

Fare becero populismo sulla pelle di chi lavora può rilevarsi molto dannoso, perché si mettono a rischio in un solo colpo sia gli investimenti fatti dalle imprese agricole per portare nelle nostre tavole un prodotto biologico e di qualità che va assolutamente tutelato, sia le politiche per la transizione ecologica da cui non si può e non si deve tornare indietro.

Anzi, credo che senza la lente distorsiva utilizzata dalla destra per dividere, agricoltori e ambientalisti potrebbe facilmente trovarsi dalla stessa parte.

Questo, però, non è nell’interesse di Carloni, che se avesse davvero avuto la volontà di trovare soluzioni concrete avrebbe dovuto già da tempo porre il tema alla presidente Meloni e al ministro Lollobrigida, che mi sembra abbiano tutt’altra posizione rispetto alla sua.

Invece, pur di mascherare le profonde divisioni che stanno emergendo in seno al centrodestra e non incrinare il patto di potere sottoscritto tra Fratelli d’Italia e Lega, Carloni preferisce fare propaganda anti europeista, dimenticando tra l’altro che il commissario Ue per l’Agricoltura è uno di loro, il conservatore polacco Janusz Wojciechowski. Insomma, questa questa filiera istituzionale della destra che dalle Marche arriva fino all’Europa si rivela sempre più fallimentare”.

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Comunicato Stampa