In questi giorni i consiglieri di opposizione che hanno da subito denunciato i pericoli connessi all’impianto Edison sono stati definiti nell’ordine: opposizione “ignorante e propensa solo allo scopo di intimorire i cittadini e le cittadine, senza avere le informazioni necessarie e le basi per provare ciò che si dice“, il cui “approccio antiscientifico ci disgusta” oppure quell’opposizione dall'”imbarazzante approssimazione tecnica e politica“.
Chissà se il Sindaco e parte della sua maggioranza riserverà questi stessi epiteti anche al gruppo del Movimento dei Repubblicani Europei, presente nel governo cittadino con una Consigliera e una Assessora con delega all’associazionismo e alla partecipazione, che ieri ha annunciato, motivandolo dettagliatamente, il suo no al progetto per l’impianto Edison per il trattamento terreni contaminati da materiali pericolosi come idrocarburi, amianto e metalli pesanti.
Una presa di posizione, quella del MRE, chiara e inequivocabile che non sappiamo se sia causa o conseguenza di ciò che risulterebbe dalle voci di corridoio: sembrerebbe infatti che stia girando tra i banchi della maggioranza un documento da sottoscrivere, ipoteticamente utile a blindare una posizione favorevole all’insediamento.
Se questo fosse confermato, non solo dimostrerebbe che si prefigura già l’indirizzo sul quale attestare la futura decisione, ma anche che l’attenzione non sembra centrata sull’interesse dei cittadini.
Anziché riversare la responsabilità su un Consiglio che non può compiutamente esprimersi in senso tecnico per ovvie ragioni, il Sindaco dovrebbe costituire una commissione tecnica a contraddittorio delle tesi di Edison, come si fa di consuetudine in questi casi, in Italia come in Europa, per tutelare da una parte la salute e l’interesse pubblici e dall’altra chi è stato eletto per prendersi responsabilità come questa. Altro che convocare, peraltro su richiesta delle opposizioni, un consiglio comunale straordinario invitando come unico interlocutore la stessa Edison.
Ad oggi comunque rimane un mistero inspiegabile perché si dovrebbe concedere una deroga alla legge per consentire l’insediamento di un’industria insalubre di prima classe che non porta alcun vantaggio alla città bensì solo pericoli per la salute pubblica, chiedendo ai cittadini di farsi carico dei rischi correlati non solo al processamento ma anche al trasporto di materiali altamente pericolosi.