La nota stampa dell’associazione Per Jesi sulla problematica di fine anno: i lavori al viale della Vittoria
Se l’anno 2025 si era aperto con la vicenda Edison, ora l’anno si chiude con la vicenda Viale della Vittoria: due argomenti molto differenti tra loro ma che hanno un comune denominatore, una città contro l’amministrazione comunale.
Perché quello che è sotto gli occhi di tutti e che purtroppo si sta ripetendo ancora una volta è che, per Edison, alcuni esponenti dell’amministrazione avevano deciso già da tempo cosa si voleva fare; poi, quando la città si è ribellata hanno fatto una marcia indietro.
Adesso, per la riqualificazione del Viale della Vittoria, si sta verificando la stessa identica cosa: alcuni decidono, a priori, contro la totalità della cittadinanza.
Sfidiamo infatti a trovare qualche jesino – tranne i pochi fedelissimi rimasti – a dare un giudizio positivo sul progetto presentato.
Ma la cosa più sconcertante è il continuo ripetere la parola partecipazione, una parola usata dall’amministrazione in termini del tutto ambigui. Se per partecipazione si intende andare ad ascoltare ciò che è già stato deciso da altri, allora andrebbe usata la parola ascolto e nulla più.
Perché quello che dovranno fare nei primi giorni dell’anno le associazioni di categoria e i cittadini è proprio questo: sentire l’illustrazione di decisioni già prese, senza un minimo di confronto e di reale scambio di vedute.
Eppure continuano a chiamarla partecipazione.
Anche il progetto Don Gnocchi in via Murri è emblematico dello stesso metodo: l’amministrazione ha “condiviso” il progetto con la città solo dopo aver firmato il compromesso di vendita del terreno dove sorgerà il centro di riabilitazione privato convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale. Anche in questo caso, quindi, prima le decisioni vengono prese nelle stanze chiuse, poi – a giochi fatti – si chiede ai cittadini di prenderne semplicemente atto.
Un copione che si ripete, con lo stesso filo conduttore: decisioni calate dall’alto e una partecipazione che, nei fatti, non esiste.



