Oipa chiede un tavolo tecnico. Partanna: «Mancano vaccini, vermifughi e antiparassitari, poche le sterilizzazioni»
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) lancia un allarme riguardante la gestione del randagismo e degli animali ospiti nel canile del Comune di Partanna (Trapani) e chiede al sindaco, all’Asp e al Garante per i diritti degli animali della Regione Siciliana la convocazione di un tavolo di concertazione per affrontare insieme le criticità al fine di tutelare il benessere animale.
«Vi sono molti problemi che non trovano soluzione da diversi mesi», racconta il delegato dell’Oipa di Partanna, Andrea La Commare. «Mancano vaccini, che non sono forniti con regolarità, non vengono eseguite le sterilizzazioni, i cani rischiano un doloroso trasferimento e siamo ostacolati nelle adozioni a causa di paradossali lungaggini burocratiche. Occorre un intervento atto al miglioramento dell’attività dell’Asp veterinaria del distretto di Alcamo – Castelvetrano e del Comune. Vi è una mancanza di collaborazione, tra Asp veterinaria e Comune di Partanna che rende vano l’impegno e i sacrifici di cittadini e volontari che tanto si adoperano per cercare di tutelare i diritti degli animali e la loro salute. La situazione attuale rende difficile e onerosa la nostra attività nella gestione del randagismo».
L’Oipa evidenzia come da circa un anno non siano forniti, con regolarità, i vaccini per garantire la corretta prassi sanitaria ai randagi e sono centinaia i vaccini che sono stati acquistati dai volontari per garantire la salute agli animali e di conseguenza la possibilità di essere adottati. Oltre ai vaccini non vengono forniti con continuità neanche vermifughi e antiparassitari.
«Il 6 febbraio 2023 i dirigenti veterinari hanno interdetto l’attività del rifugio sanitario comunale di Partanna e ancora prima del rifugio Castelvetrano per motivi di carattere sanitario e gestionale», continua Andrea La Commare. «Il Comune di Partanna si è attivato immediatamente per risolvere le problematiche al fine di evitare il ventilato trasferimento dei cani e la chiusura definitiva di una struttura così importante per la comunità dall’alto tasso di randagismo. Tra l’altro, non vi sono strutture che possano accettare un così elevato numero di animali».
L’Oipa nella sua lettera evidenzia inoltre come non siano effettuate le necessarie sterilizzazioni, unica arma contro il randagismo, nonostante sia stato ristrutturato l’ambulatorio del rifugio sanitario.
In considerazione di tutto questo, l’associazione chiede che sia convocato un tavolo tecnico di concertazione per trovare insieme le soluzioni necessarie al benessere degli animali.