Da Carlo Ciccioli, Capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche
“Il tragico assassinio della collega psichiatra Barbara Capovani, responsabile dell’unità funzionale Salute mentale adulti e Spdc dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, è inaccettabile sotto ogni punto di vista. Ma, tutti noi, abbiamo l’obbligo morale di ripartire da questo efferato delitto che segue l’omicidio a Bari della collega Paola Labriola uccisa con 57 coltellate nel 2013, per aprire una discussione, seria e costruttiva, sul necessario aggiornamento della Legge Basaglia”. Questo il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Carlo Ciccioli, psichiatra, a seguito dell’omicidio della collega Capovani da parte di un ex paziente.
“Partiamo da un dato: le aggressioni al personale sanitario in Italia sono 1.600 l’anno, secondo l’Inail. Tra il 1998 e il 2013, si sono registrati 18 omicidi di medici, di cui 6 tra gli operatori dell’area psichiatrica e 7 omicidi commessi da pazienti psichiatrici. È necessario, a mio giudizio, accelerare per ritornare a un presidio fisso delle forze dell’ordine all’interno degli ospedali. Questa la premessa. Per quel che riguarda, invece, il caso specifico accaduto a Pisa, ribadisco e reitero quanto siamo stati a un passo da realizzare durante la mia attività come parlamentare. Mi riferisco alla PdL, che mi ha visto come primo firmatario, presentata nel gennaio del 2009 e, nonostante si fosse arrivati a un testo unificato approvato in Commissione nel 2010, saltata a pochi centimetri dell’approdo in Aula per la relativa approvazione finale. Non voglio ritornare sui motivi che ne hanno decretato l’affossamento, ma semplicemente riaprire la discussione sulle necessarie e indifferibili modifiche alla normativa Basaglia datata 1978. Sgombriamo immediatamente il campo da un punto: nessuno chiede di riaprire i manicomi. No. La legge Basaglia ha avuto il merito di chiudere i manicomi, ma tra i suoi effetti involontari c’è stato però l’abbandono in strada di tanti pazienti psichiatrici, o l’abbandono in famiglia, per chi ne aveva una. È una legge che tutela la malattia, ma non la persona”, prosegue il capogruppo di FdI, Carlo Ciccioli.
“Tra i punti centrali della mia PdL, invece, si poneva il focus sulla tutela della persona e sull’aggressione della malattia, andando a modificare il Trattamento sanitario obbligatorio (TSO) prolungato anche a domicilio; il contratto terapeutico vincolante per il paziente; la riabilitazione in comunità terapeutiche psichiatriche; creazione di strutture residenziali. Confermo, data la mia lunga esperienza professionale, che occorre creare percorsi terapeutici obbligatori, che durante i lavori parlamentari ho definito “necessari”, per curare la persona che non ha consapevolezza e non è in grado di autotutelarsi. Per questo avevo previsto come tutori: due medici e il giudice. Questo perché tutte le patologie psichiatriche gravi sono mancanti di consapevolezza. Questo è il punto centrale considerando, anche, che i trattamenti obbligatori che fanno riferimenti a psicosi gravi riguardano il 2-3 per mille della popolazione, pari a circa 180-200.000 abitanti. Infine, il capitolo delle risorse. Il POSM (Progetto Obiettivo Salute Mentale 1998/2000) ha fissato la soglia del 5% di spesa che ogni Regione dovrebbe destinare alla Salute Mentale, percentuale confermata dalla Conferenza Stato Regioni nel 2013. Se proprio devo essere sincero, vorrei che si innalzasse la soglia al 7%. Ma, almeno facciamo in modo che si raggiunga presto il 5%, attualmente arriva al 3,5%. Si tratta – conclude Ciccioli – di un atto di giustizia e di andare incontro alle reali esigenze dei malati e delle loro famiglie”.