Thursday 21 November, 2024
HomeComunicati stampaCiccioli (FDI): “Dopo quasi 50 anni dalla Legge Basaglia, aumentare i fondi per la Salute Mentale”

Da Carlo Ciccioli, Capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche

Il tragico assassinio della collega psichiatra Barbara Capovani, responsabile dell’unità funzionale Salute mentale adulti e Spdc dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, è inaccettabile sotto ogni punto di vista. Ma, tutti noi, abbiamo l’obbligo morale di ripartire da questo efferato delitto che segue l’omicidio a Bari della collega Paola Labriola uccisa con 57 coltellate nel 2013, per aprire una discussione, seria e costruttiva, sul necessario aggiornamento della Legge Basaglia”. Questo il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Carlo Ciccioli, psichiatra, a seguito dell’omicidio della collega Capovani da parte di un ex paziente.

Partiamo da un dato: le aggressioni al personale sanitario in Italia sono 1.600 l’anno, secondo l’Inail. Tra il 1998 e il 2013, si sono registrati 18 omicidi di medici, di cui 6 tra gli operatori dell’area psichiatrica e 7 omicidi commessi da pazienti psichiatrici. È necessario, a mio giudizio, accelerare per ritornare a un presidio fisso delle forze dell’ordine all’interno degli ospedali. Questa la premessa. Per quel che riguarda, invece, il caso specifico accaduto a Pisa, ribadisco e reitero quanto siamo stati a un passo da realizzare durante la mia attività come parlamentare. Mi riferisco alla PdL, che mi ha visto come primo firmatario, presentata nel gennaio del 2009 e, nonostante si fosse arrivati a un testo unificato approvato in Commissione nel 2010, saltata a pochi centimetri dell’approdo in Aula per la relativa approvazione finale. Non voglio ritornare sui motivi che ne hanno decretato l’affossamento, ma semplicemente riaprire la discussione sulle necessarie e indifferibili modifiche alla normativa Basaglia datata 1978. Sgombriamo immediatamente il campo da un punto: nessuno chiede di riaprire i manicomi. No. La legge Basaglia ha avuto il merito di chiudere i manicomi, ma tra i suoi effetti involontari c’è stato però l’abbandono in strada di tanti pazienti psichiatrici, o l’abbandono in famiglia, per chi ne aveva una. È una legge che tutela la malattia, ma non la persona”, prosegue il capogruppo di FdI, Carlo Ciccioli.

Tra i punti centrali della mia PdL, invece, si poneva il focus sulla tutela della persona e sull’aggressione della malattia, andando a modificare il Trattamento sanitario obbligatorio (TSO) prolungato anche a domicilio; il contratto terapeutico vincolante per il paziente; la riabilitazione in comunità terapeutiche psichiatriche; creazione di strutture residenziali. Confermo, data la mia lunga esperienza professionale, che occorre creare percorsi terapeutici obbligatori, che durante i lavori parlamentari ho definito “necessari”, per curare la persona che non ha consapevolezza e non è in grado di autotutelarsi. Per questo avevo previsto come tutori: due medici e il giudice. Questo perché tutte le patologie psichiatriche gravi sono mancanti di consapevolezza. Questo è il punto centrale considerando, anche, che i trattamenti obbligatori che fanno riferimenti a psicosi gravi riguardano il 2-3 per mille della popolazione, pari a circa 180-200.000 abitanti. Infine, il capitolo delle risorse. Il POSM (Progetto Obiettivo Salute Mentale 1998/2000) ha fissato la soglia del 5% di spesa che ogni Regione dovrebbe destinare alla Salute Mentale, percentuale confermata dalla Conferenza Stato Regioni nel 2013. Se proprio devo essere sincero, vorrei che si innalzasse la soglia al 7%. Ma, almeno facciamo in modo che si raggiunga presto il 5%, attualmente arriva al 3,5%. Si tratta – conclude Ciccioli – di un atto di giustizia e di andare incontro alle reali esigenze dei malati e delle loro famiglie”.

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