Il consigliere regionale del Partito Democratico: “L’assessore ha perso il controllo del sistema”
“Le dimissioni a distanza di pochi giorni della direttrice generale della Ast 1 di Pesaro Nadia Storti e del direttore facente funzione Edoardo Berselli dimostrano un fatto semplice e al tempo
stesso drammatico: l’assessore Filippo Saltamartini ha perso totalmente il controllo del sistema sanitario regionale.
Tanto è vero che le uscite anticipate di queste due prestigiose figure della sanità
pubblica marchigiana sono solo le ultime in ordine di tempo e seguono quelle di altri medici a capo di dipartimenti e servizi in ogni angolo della regione.
Il presidente Acquaroli e l’intero consiglio regionale non possono più ignorare questa situazione ormai al limite dell’irreversibile.
Lo scorso dicembre, in occasione della lettera aperta alle istituzioni regionali con la quale undici direttori dei Dipartimenti clinico-assistenziali dell’azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche avevano denunciato la disastrosa situazione in cui versava l’ospedale di Torrette, presentai una mozione per
impegnare proprio Acquaroli a togliere all’assessore Saltamartini la delega alla Sanità e avocarla a sé.
Purtroppo quell’atto attende ancora di essere discusso, ma le sue ragioni non solo sono ancora valide, ma addirittura si sono rafforzate alla luce di quanto accaduto a Pesaro”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti.
“Sollecito il presidente del consiglio Dino Latini – aggiunge Cesetti – a calendarizzare quanto prima la discussione intorno a questa
proposta. Non è possibile che l’Assemblea resti inerte di fronte al disastro che si sta compiendo, peraltro già certificato in tempi non sospetti dai pesanti rilievi mossi dalla Corte dei Conti e dalla
impietosa fotografia scattata alla fine del 2023 dal parere redatto dal Collegio dei Revisori dei Conti, secondo il quale ‘la sanità marchigiana, tutt’altro che universale, è per pochi privilegiati,
facoltosi, raccomandati e fortunati’.
“È chiaro – conclude Cesetti – che Saltamartini non ha più la lucidità
necessaria a svolgere questo incarico. Pertanto il ritiro della delega alla Sanità diventa un atto necessario e non più rinviabile.
E considerato che il sottosegretario Aldo Salvi, colui che doveva risollevare il sistema sanitario regionale, è praticamente scomparso un secondo dopo la sua nomina, al presidente Acquaroli non resta che assumersi la piena responsabilità di serrare i ranghi e adottare quei provvedimenti urgentissimi capaci di restituire funzionalità alla
struttura sanitaria regionale.
Se il presidente continuerà a voltarsi
altrove, distratto come sempre dalle sirene romane, ne dovrà rispondere personalmente ai cittadini”.