Friday 10 January, 2025
HomeComunicati stampaCasini (PD): “Sanità nel Piceno nel caos, senza condivisione sull’atto aziendale si rischia un grave impasse”

La nota di Anna Casini, capogruppo regionale del Partito Democratico sulla sanità del Piceno

Le recenti dichiarazioni del Dott. Cacaci, ex direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche del Madonna del Soccorso, andato in pensione il 1° dicembre, rappresentano un quadro allarmante della situazione caotica in cui versa la sanità nel Piceno e quanto le reali condizioni siano totalmente diverse dalla narrazione rassicurante di Acquaroli e dei suoi consiglieri.

Dovrebbe essere un’azione basica e scontata la sostituzione dei due direttori in quiescenza, anzi la direzione avrebbe dovuto programmarla visto che le date erano a sua conoscenza ed è inaccettabile che ancora non si siano avviate le procedure per l’emanazione degli avvisi necessari per assicurare la funzionalità dei 2 Dipartimenti di Dipendenze Patologiche nei due ospedali della provincia di Ascoli Piceno.

È sconcertante che i vertici della sanità picena siano ancora incerti sull’eventuale accorpamento di unità operative complesse all’interno dell’atto aziendale. Quest’ultimo documento, ancora ignoto malgrado gli annunci, rappresenta lo statuto dell’azienda e contiene il suo funzionamento, gli obiettivi e le risorse umane ed economiche per raggiungerli, e da tempo il gruppo consiliare del PD denuncia che le AST navigano senza rotta.  

È normale che senza strategia, senza atto aziendale e senza partecipazione dei sindaci, che da poco si sono organizzati nella Conferenza, non può neppure esistere una concreta partecipazione del territorio alle scelte programmatiche ed è ovvia conseguenza che i reparti rimangano senza direzione.

Una cosa è certa: se l’atto aziendale prevederà accorpamenti di reparti e persisterà la staticità dell’AST, il Partito Democratico non starà a guardare. Saremo pronti a convocare assemblee pubbliche per informare i cittadini e denunciare un’inerzia pericolosa che rischia di compromettere ulteriormente il diritto alla salute.

Non possiamo accettare che i pazienti che decidono di curarsi, perché 1 su 10 rinuncia, debbano essere costretti a un continuo pendolarismo tra due ospedali sui quali, per anni, non è stato previsto un euro di investimenti, il governo Acquaroli finirà tra pochi mesi ed è ormai evidente che non sarà costruito il nuovo ospedale di San Benedetto e non saranno realizzati gli ospedali di comunità e le case di comunità entro i termini previsti. Le bugie hanno le gambe corte e i cittadini spero non perdano la memoria.

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Comunicato Stampa