Saturday 15 March, 2025
HomeComunicati stampaBora sul porto di Ancona: “La destra ha causato il declino delle infrastrutture”

La nota della consigliera regionale del Partito Democratico:”Dopo il disastro dei voli di continuità dell’aeroporto di Falconara, ora tocca al porto di Ancona”

ANCONA – “Il lento e inarrestabile declino delle principali infrastrutture marchigiane registrato nei quasi cinque anni di governo Acquaroli, primo fra tutti i voli di continuità dell’aeroporto di Falconara, rischia di travolgere ora anche il porto di Ancona. La perdita di alcuni servizi dedicati ai passeggeri a partire dal prossimo 1° maggio a seguito della nuova gara d’appalto bandita dall’Autorità portuale, potrebbe avere ricadute devastanti. La chiusura del deposito bagagli gratuito, l’abolizione della navetta estiva per lo spostamento dei turisti tra la biglietteria, gli imbarchi e il centro città, così come la riduzione delle attività di informazione, assistenza medica di base e sicurezza antincendio, sono la palese dimostrazione di un declino in atto che, grazie al centrodestra nazionale, marchiano e anconetano, potrebbe portare a un declassamento dello scalo dorico”.

A dirlo è la consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora.

“Condivido totalmente – aggiunge Bora – l’allarme lanciato dal presidente della Dorica Port Services Silvio Boldrini. In questo momento disinvestire rischia di essere un errore fatale, che non può essere giustificato neppure da un calo dei transiti passeggeri. Anzi, prima di optare per certe soluzioni, ci si dovrebbe anzitutto interrogare sui motivi di questo calo, sul perché con la destra al governo di Ancona e delle Marche, il capoluogo è diventato meno attrattivo. Troppo facile scaricare i problemi tagliando i servizi invece di promuovere politiche di rilancio. Ma a questo ci ha ormai abituato la cosiddetta filiera istituzionale della destra, che dalla Meloni arriva fino a Silvetti, passando per Acquaroli, sempre più un ectoplasma della politica regionale e marchigiana. Se Acquaroli ancora c’è, batta un colpo e intervenga sulla Authority per correggere finché si è in tempo questo clamoroso errore. Dimostri concretamente con i fatti, se ne è capace, che la tutela del porto di Ancona, un’attività economica che vale il 3% del Pil regionale e occupa migliaia di lavoratori, rappresenta una priorità della sua giunta”.

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Comunicato Stampa