Il Comune rinnova la collaborazione con Asur e Istituto Zooprofilattico per mappare l’infestazione e valutare l’efficacia delle azioni di contrasto
Anche per il 2025 il Comune di Jesi ha aderito al monitoraggio della zanzara tigre promosso dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. Un’iniziativa che punta a trasformare la percezione soggettiva della presenza dell’insetto in dati oggettivi, misurabili e utili alla pianificazione degli interventi.
Grazie alla collaborazione dell’Associazione Carabinieri in congedo, sono state installate in diversi punti della città 14 ovitrappole: dispositivi in grado di individuare l’inizio e il picco della stagione di proliferazione della zanzara tigre, misurarne l’andamento settimanale, verificare l’efficacia della disinfestazione e persino rilevare l’ingresso di eventuali specie esotiche.
L’ovitrappola consiste in un contenitore nero con una listella di masonite immersa al suo interno: qui la zanzara depone le uova, che vengono poi raccolte ogni settimana dai volontari per essere analizzate nei laboratori dell’Istituto Zooprofilattico. Il numero di uova deposte consente di stimare la presenza delle zanzare femmine adulte e quindi di mappare con precisione il rischio sanitario.
I dati raccolti permettono inoltre di elaborare una curva di popolazione del vettore, la cui ampiezza indicherà il livello di rischio e consentirà di verificare con maggiore precisione l’impatto delle azioni di contrasto, sia quelle preventive che correttive.
«Abbiamo rinnovato volentieri la collaborazione con l’Azienda sanitaria per questa importante attività – ha dichiarato l’assessore e vicesindaco Samuele Animali – che consente di monitorare la proliferazione delle zanzare nel nostro territorio, permettendo di intervenire laddove necessario. Un’attività resa possibile dalla disponibilità dei soci dell’Associazione Carabinieri in congedo, a cui va la nostra piena gratitudine».
Un monitoraggio costante, dunque, che rappresenta uno strumento per la tutela della salute pubblica e per ridurre in modo efficace il rischio di diffusione virale, specie nei mesi più caldi.