Saturday 23 November, 2024
HomeAttualitàVerdicchio in pericolo: Cupramontana chiede lo stato di calamità

La nostra Regione è la prima in Italia, per la produzione di Verdicchio, comparto fondamentale del settore primario marchigiano.

Le abbondanti e persistenti piogge e le escursioni termiche degli ultimi due mesi hanno arrecato alle aziende gravi danni a causa della peronospora, compromettendo l’annata con pesanti ripercussioni economiche dovute alla mancata o ridotta produzione vitivinicola. 

La situazione è preoccupante. 

Infatti le incessanti piogge hanno impedito ai viticoltori di effettuare i dovuti trattamenti fitosanitari che hanno compromesso, in molti casi in maniera irreversibile, gli impianti viticoli anche per gli anni a venire.

Danni ancora più ingenti per chi ha scelto il percorso biologico.

Non solo nel nostro Comune, ma in gran parte della provincia di Ancona la peronospora sta causando gravi danni nei vigneti che sono ora anche oggetto di infezioni di oidio e alle quali seguiranno inequivocabilmente altre malattie fungine quali Botrite e Black Rot o Marciume Nero.

L’andamento meteorologico caldo-umido di questi ultimi periodi certamente favorirà la mosca dell’olivo compromettendo quantità e qualità dei raccolti.

Molti sono i viticoltori del nostro territorio che denunciano danni importanti, per i quali dobbiamo fare riferimento al decreto legislativo n. 102/2004, cioè al fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali, completamente inadeguato rispetto alla situazione attuale, non più caratterizzata, come in passato, da eventi calamitosi contingenti, ma segnata dagli effetti disastrosi di cambiamenti climatici sempre più impattanti sull’agricoltura.

Mi auguro che la Regione Marche metta in campo tutte le azioni utili a riconoscere lo stato di calamità naturale e dia quanto prima risposte concrete ai viticoltori con adeguati ristori per il danno ricevuto.

Nel frattempo, raccogliendo le forti preoccupazioni di molti agricoltori del territorio nel prendere visione dei danni, al riguardo, questo Comune sta predisponendo una delibera di giunta con la quale si chiederà alla Regione Marche lo stato di calamità naturale.

Deve essere chiaro che la sostenibilità economica degli agricoltori è funzionale alla sostenibilità ambientale e sociale. 

Se gli agricoltori chiudono le aziende, l’ambiente che essi curano e tutelano, è destinato a spezzarsi con effetti negativi sull’occupazione e sul territorio.

È per questo che a breve provvederò, in sostegno del territorio, dei nostri viticoltori, ad inviare alla Regione Marche la dichiarazione dello stato di calamità naturale. 

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Comunicato Stampa