Il centro culturale Al-Huda inizia la sua storia a Jesi ben 23 anni fa. Da allora, esso è diventato il punto di riferimento della comunità islamica e bengalese presente in città, comunità che ad oggi conta circa 350 persone. Un numero importante di fedeli che, nell’attuale sede di Viale della Vittoria, costringe ad organizzare turni di preghiera per garantire a tutti accoglienza.
Dal problema di spazio dunque, nasce la necessità di cercare un nuovo edificio, più grande, che possa permettere alla comunità di continuare ad organizzare le sue attività, sia religiose che non. Come i corsi di italiano, frequentati nel 2022 da 34 donne, o i corsi per la patente che nel 2023 hanno contato 15 presenze.
Per questo, è stato presentato in comune giovedì mattina il nuovo progetto che prevede il suo trasferimento in un locale di Via Cascamificio, molto più grande dell’attuale ( 850 metri quadri rispetto a 250), che verrebbe acquistato e riqualificato dal Centro culturale. Il piano regolatore della città prevede però che il 75% degli immobili di quella zona siano destinati ad attività artigianali ed il 25% a servizi, che siano culturali, scolastici, religiosi o ricreativi. Il centro culturale occuperebbe l’immobile nella sua interezza, per questo è necessaria una deroga alle previsioni dell’attuale piano regolatore.
In comune, alla presenza del vicesindaco Samuele Animali, dell’assessora all’urbanistica Valeria Melappioni, del presidente e vice del Centro El Amouar El Miloudi ed Heni Adel, insieme ad Aric Tarki, Hoassin Mohammed Belayet e Khan Yakub della comunità bengalese, è stato così presentato “l’atto di indirizzo che, di fatto, costituisce il punto di partenza per la procedura che porterà al trasferimento del Centro – ha spiegato Samuele Animali. Un punto di arrivo politico che vedrà una comunità importante come quella islamica mettere radici proprie sul territorio“.
“L’atto di Giunta – ha aggiunto l’assessora Melappioni – dà il via ad un percorso che si avvierà poi dopo la deliberazione del Consiglio comunale“. Sottolineato poi, come la riqualificazione di quell’immobile sia particolarmente importante, sia perché “evita consumo di suolo” sia perché andrà ad arricchire un’area già interessata da progetti di riqualificazione come ” la ciclovia o i lavori alla Casa delle genti“.
Il trasferimento – ha aggiunto Animali – comporterà anche l’impegno per rendere la zona sicura e collegata in modo opportuno per i pedoni.