“Un momento storico per una città che evolve e migliora” ha affermato il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo in una conferenza stampa che arriva a ridosso della chiusura del Ponte San Carlo. Da lunedì infatti, il ponte che collega il Quartiere Minonna alla città, sarà chiuso a pedoni e veicoli ed i lavori si avvieranno alla demolizione.
“Il ponte verrà rimosso circa dalla fine di ottobre con mezzi meccanici“, è stato spiegato nel corso dell’incontro tenuto dal primo cittadino e dall’assessora Melappioni per illustrare lo stato dei lavori. “Da lunedì inizierà la fase finale dello spostamento dei sottoservizi che, per avvenire in sicurezza e con più velocità, ha bisogno della mancanza di circolazione. Le tubature attualmente agganciate alle pile del ponte verranno infatti staccate ed interrate“. Da lunedì, fino all’inizio della demolizione, gli unici mezzi autorizzati a transitare sul ponte saranno quelli della ditta esecutrice dei lavori, di soccorso, del Comune e di Viva Servizi.
Sulla scia di quanto emerso dagli incontri con i cittadini nel corso di questi mesi, ha ricordato Fiordelmondo, sono stati attivati quei servizi ritenuti essenziali nel quartiere. In primis, grazie ad un accordo con l’Ast, sarà presente in loco un’ambulanza per intervenire in maniera più tempestiva possibile in caso di emergenza. “Il presidio ospedalieri di Jesi – ha affermato – è l’unico che aveva carenza di un mezzo di soccorso intermedio e abbiamo utilizzato questo stato di necessità per reintegrarlo con questo mezzo che, una volta terminata la sua presenza nel quartiere, andrà ad integrare la copertura territoriale del presidio ospedaliero“. Il servizio con due soccorritori, sarà attivo per 12 ore al giorno dalle 8.00 alle 20.00.
All’inserimento del mezzo di soccorso si aggiungono l’apertura del dispensario farmaceutico, la modifica del trasporto pubblico locale e l’apertura di una sede dislocata degli uffici comunali nell’ex circolo Fratelli Cervi.
Data la portata dell’opera e la sua importanza per la città, i lavori saranno documentati per dar vita, al termine dell’opera, ad un racconto di quello che è stato realizzarla. “Oltre al ponte, vogliamo lasciare alla città un racconto del cambiamento” ha concluso il primo cittadino.