Il Presidente del Consiglio comunale Bello”A sancirlo i trattati internazionali. Non si può restare indifferenti a tale situazione che coinvolge oltre 100 milioni di persone al mondo”
“Importante è sensibilizzare e coinvolgere sempre istituzioni e opinione pubblica riguardo al diritto dei rifugiati di essere rispettati e protetti, non soltanto perché a sancirlo sono i trattati internazionali, ma anche perché è dovere delle istituzioni non essere indifferenti a tale condizione, che interessa oltremodo più di cento milioni di persone nel mondo.”
Lo ha affermato, in una nota alla stampa, il Presidente del Consiglio comunale di Senigallia, Massimo Bello, a proposito della “Giornata mondiale del rifugiato“, un appuntamento annuale, che si celebra il 20 giugno, voluto dall’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite) e finalizzato a riconoscere lo status di milioni di persone costrette a fuggire nel mondo a causa di guerre, di violenze, di persecuzioni e di violazioni dei diritti umani.
Le persone nel mondo costrette a fuggire da guerre e da persecuzioni hanno raggiunto fino al maggio scorso la cifra record di 110 milioni: lo ha detto l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che si celebra appunto il 20 giugno. Sempre più persone, quindi, fuggono dalla povertà e dalle guerre, come ad esempio dall’Ucraina, dal Sudan e dall’Afghanistan.
Secondo il Global Trends, la guerra in Ucraina è stata il motore principale degli esodi forzati nel 2022. Il numero di rifugiati dall’Ucraina è salito da 27.300 alla fine del 2021 a 5,7 milioni alla fine del 2022, costituendo così il più rapido esodo di rifugiati al mondo dalla Seconda guerra mondiale. Il numero di rifugiati dall’Afghanistan è cresciuto nettamente alla fine del 2022 a causa della revisione delle stime dei cittadini afghani ospitati in Iran, molti dei quali erano arrivati negli anni precedenti. Del totale globale, 35,3 milioni sono rifugiati, persone che hanno attraversato un confine internazionale in cerca di sicurezza, mentre il gruppo più numeroso (il 58%, vale a dire 62,5 milioni di persone) è quello degli sfollati all’interno dei loro paesi a causa del conflitto e della violenza.