Liguori (Tribunale del Malato): “Chi prenota con il nuovo sistema può perdere la priorità della propria ricetta“
Da un giorno all’altro, dal 22 luglio, i cittadini marchigiani che si sono recati al CUP o hanno utilizzato quello regionale, si sono sentiti dire dall’operatore che le norme di prenotazione di esami e visite sono cambiate.
Erano mesi che l’Assessore Saltamartini, in ogni incontro sul territorio, preannunciava che finalmente l’area di assegnazione della sede per visite ed accertamenti era quello provinciale della AST di appartenenza e non più quello regionale.
Tutti quindi ci aspettavamo un cambiamento del genere, finalmente sarebbero cessati i disagi per i viaggi di spostamento entro la Regione, in particolare per tutte quella fascia debole della popolazione come anziani e disabili.
Purtroppo, attraverso le segnalazioni dei pazienti abbiamo potuto appurare che cosi non è. Le nuove modalità di prenotazione prevedono che, qualora l’operatore individua un posto nell’ambito provinciale, non si tiene più conto della priorità della prescrizione; tutto ciò significa che ad un paziente, con una ricetta con priorità a 10 o 30 giorni, qualora l’operatore trovi un posto in ambito provinciale, anche tra sei mesi, incredibilmente salta la sua priorità in ricetta.
Ci domandiamo quindi “a che gioco stiamo giocando”. A quello delle tre carte?
Diciamo basta a questo modo di fare. Se davvero si vuole affrontare il problema delle liste di attesa si metta mano finalmente ad aumentare l’offerta di prestazioni, incentivando economicamente gli operatori a lavorare anche nei pomeriggi, nei sabati e anche nei festivi, in modo da sfruttare appieno l’utilizzo dele apparecchiature.
E infine si controllino i volumi di attività della libera professione in ospedale perché abbiamo la sensazione che essi siano eccessivi rispetto a quelli in convenzione.