Senigallia (AN) – L’effetto sorpresa unito al risparmio e alla sostenibilità torna a Senigallia. Forte del successo estivo, il Molino Shopping Center ospiterà nuovamente la vendita di “mystery box”, scatole contenenti prodotti derivanti da resi e giacenze di magazzino dei principali portali di e-commerce. L’appuntamento è nello spazio “Ama discount” dal 12 al 16 novembre, con orario continuato (9:00 – 20:30).
Un affare a peso d’oro (o quasi)
L’iniziativa, già virale in tutta Italia, permette ai clienti di acquistare le misteriose scatole a peso, pagate al chilo, senza conoscerne il contenuto. La speranza è di aggiudicarsi articoli di valore – come gadget elettronici, cosmetici, capi d’abbigliamento o oggetti di alta tecnologia – a un prezzo decisamente vantaggioso. L’emozione di svelare sul momento cosa si cela all’interno è parte integrante dell’esperienza che sta calamitando migliaia di persone.
La tendenza italiana: boom e dubbi sulla “lotteria sostenibile”
L’esplosione dell’e-commerce ha portato con sé anche un incremento esponenziale dei resi. Per i venditori online, la gestione di questi pacchi è complessa e costosa, portando spesso allo smaltimento diretto con un notevole impatto ambientale. Le “mystery box” si inseriscono in questo contesto come un’alternativa interessante per rimettere in circolo questi beni, promuovendo l’economia circolare.
In Italia, il fenomeno delle “mystery box” è in rapida ascesa, spinto anche dalla curiosità generata sui social media attraverso gli “unboxing” dei pacchi acquistati. Aziende specializzate acquistano stock di resi e pacchi smarriti per rivenderli a peso, con eventi pop-up in diverse città e vendite online.
Tuttavia, la tendenza non è priva di criticità. Associazioni di consumatori come il Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia e il CTCU hanno messo in guardia sul rischio che l’acquisto si trasformi in una “rischiosa lotteria”. Il valore degli oggetti all’interno non è garantito e il cosiddetto “green claim” (il beneficio ambientale) è a volte messo in discussione, suggerendo che l’onere di smaltire eventuali oggetti inutili venga semplicemente spostato dal venditore al consumatore.
Nonostante le riserve, la formula a Senigallia si ripropone, offrendo ai consumatori l’opportunità di tentare la sorte per fare un buon affare, dando nel contempo una seconda possibilità a oggetti altrimenti destinati al macero.


