Il Centro Regionale Sangue si aggiudica un bando interregionale
Le Marche si confermano tra le regioni più virtuose d’Italia nella raccolta del plasma e nella gestione dei farmaci plasmaderivati, posizionandosi ai vertici di un progetto nazionale dedicato alla valorizzazione di questa risorsa strategica per la salute pubblica.
Il Centro Regionale Sangue (CRS) della Regione Marche, che opera all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche (AOUM), si è aggiudicato, insieme alle altre regioni dell’Accordo Interregionale Pla.Net (Plasma.Network) – Toscana, Molise, Campania, Lazio e Ispettorato della Sanità Militare – il bando interregionale 2023-2024 promosso dal Centro Nazionale Sangue.
Un progetto per valorizzare una risorsa salvavita
Il progetto, intitolato “Efficacia sinergica: ottimizzazione dell’interazione tra la rete farmaceutica e trasfusionale per la valorizzazione del plasma come risorsa strategica”, ha come obiettivo la creazione di un modello condiviso e replicabile di gestione del plasma e dei farmaci plasmaderivati.
L’iniziativa sarà presentata al Forum Risk Management di Arezzo e si distingue per il suo valore formativo, comunicativo e organizzativo, mirato a migliorare l’efficienza e la sostenibilità dell’intero sistema trasfusionale.
“La donazione di sangue e plasma – spiega la dottoressa Giovanna Salvoni, responsabile del Centro Regionale Sangue – è un atto volontario, anonimo e non remunerato, ma di enorme valore etico e sociale. Il nostro obiettivo è sviluppare un modello efficace, sostenibile ed esportabile, fondato sulla collaborazione tra medici trasfusionisti e farmacisti, per una gestione sinergica dei farmaci plasmaderivati e per accrescere la consapevolezza sull’importanza del plasma come risorsa salvavita”.
Marche regione benchmark per la raccolta di plasma
Le Marche, insieme al Friuli Venezia Giulia, si collocano ai primi posti in Italia per quantità di plasma raccolto.
Nel 2023, la Regione ha conferito 23,9 kg di plasma ogni mille abitanti alle industrie produttrici di farmaci plasmaderivati — un dato che sale a 25,4 kg ogni mille abitanti se si considera anche il plasma inviato per uso clinico.
Numeri che confermano l’efficienza del sistema regionale e il ruolo delle Marche come regione benchmark nazionale, punto di riferimento per la condivisione di buone pratiche e soluzioni organizzative.
Formazione e collaborazione tra professionisti
Uno degli aspetti centrali del progetto riguarda la formazione.
Saranno 100 i professionisti coinvolti – tra medici trasfusionisti e farmacisti – provenienti dalle cinque regioni partecipanti: 32 dal Lazio, 32 dalla Campania, 22 dalla Toscana, 10 dalle Marche e 4 dal Molise.
L’attività formativa sarà curata dall’Università Politecnica delle Marche, Facoltà di Economia – Dipartimento di Management, con un corpo docente composto dal prof. Gian Luca Gregori, prof. Stefano Marasca, prof.ssa Alessia D’Andrea, insieme ai ricercatori della Scuola IMT Alti Studi di Lucca.
“La formazione – aggiunge la dottoressa Salvoni – consentirà di migliorare l’integrazione tra rete trasfusionale e farmaceutica, di allineare le conoscenze normative e di potenziare la qualità e la quantità della risorsa plasma. L’esperienza della pandemia ci ha insegnato quanto sia fondamentale raggiungere l’autosufficienza dei farmaci plasmaderivati, per non dipendere da altri Paesi in situazioni di emergenza”.
Il progetto Pla.Net rappresenta un passo avanti verso un sistema trasfusionale più coordinato, efficiente e sostenibile, capace di valorizzare il plasma come bene comune e risorsa strategica per la salute pubblica.




 
 
