Ascoli Piceno nelle prime piazze tra le prime 10, male Fermo al 47° posto
Anche quest’anno il Sole 24 Ore ha comunicato i dati dell’indagine relativa alla qualità nelle nostre città, redatta esaminando novanta indicatori, suddivisi in sei macrocategorie:
- ricchezza e consumi
- affari e lavoro
- ambiente e servizi
- demografia, società e salute
- giustizia e sicurezza
- cultura e tempo libero
La presenza di così tanti indicatori consente un giudizio molto articolato e per questo affidabile del benessere nelle varie province italiane; per ciascuno degli indicatori alla provincia migliore vengono attribuiti mille punti alla provincia con il valore migliore e zero punti a quella con il peggiore. Il punteggio per le altre province si distribuisce in funzione della distanza rispetto agli estremi 1000 e 0.
Poi per ciascuna delle sei macro-categorie di settore viene stilata una graduatoria determinata dal punteggio medio riportato nei 15 indicatori, infine, la classifica finale è costruita in base alla media aritmetica delle sei graduatorie di settore.
La migliori province italiane, nell’ordine, sono Bergamo, Trento e Bolzano, le “pecore nere” sono invece quelle di Reggio Calabria (107°), Napoli (106°), tra le province con le aree metropolitane più abitate, bene Bologna (9°) e Milano (12°), male Torino e Bologna, rispettivamente 58° e 59°.
Nelle Marche la migliore è risultata quella di Ascoli Piceno (10°), più indietro Macerata (25°), Ancona (35°), Pesaro (38°), la peggiore secondo il quotidiano economico è Fermo, più o meno a metà della classifica, solamente 47°,