Si è svolta sabato pomeriggio, all’interno della sala consiliare del Comune di Cupramontana, la presentazione del libro “Il bosco dei Frati Bianchi. Storia e ambiente”, a cura dell’autore Mauro Perticaroli.
Presenti l’autore, il ricercatore Leonardo Pastori che ha aggiornato la parte storica, il consigliere regionale Marco Ausili, il presidente dell’Associazione Massa Actii, Oddino Giampaoletti, che ha stampato il volume e la vice sindaco Stefania Sorana, che ha portato i saluti dell’Amministrazione.
Il nuovo volume sul bosco dei Frati Bianchi, ripropone una edizione ampliata del libro scritto, sempre da Perticaroli, nel 1988. E’ stata rivista la parte storica e la parte ambientale. Il bosco dei Frati Bianchi, così conosciuto dai cuprensi, è il bosco che circonda l’Eremo delle Grotte (fondato intorno all’anno Mille da San Romualdo e poi abitato dai camaldolesi di Monte Corona, con il loro tipico saio bianco) e l’eremo di San Giacomo alla Romita (detto dei Frati Neri per il colore del saio dei frati che vi abitavano).
Questo bosco, spiega l’autore, grande 31 ettari è uno dei pochi boschi igrofili rimasti nelle Marche e conserva specie botaniche ed essere viventi rari, il tutto a pochi chilometri dalla trafficata statale. Questa varietà di flora e fauna è stata creata dalla sovrapposizione di diversi habitat e si è mantenuta perché non vi è mai arrivata l’agricoltura e grazie al lavoro dei frati, si è riusciti a conservane l’identità. Qui si contano 335 specie di piante, di cui 198 legate alla selva e ben 6 tipi di orchidee.
La parola è poi andata all’altro co-autore, Leonardo Pastori, appassionato di storia, che ha spiegato il motivo per cui si è pensato di aggiungere la nota storica. La spinta è venuta dopo il ritrovamento di una tredicesima grotta negli anni ’80 da parte di Mauro Perticaroli, grotta ad oggi ancora agibile e situata fuori il perimetro del muro di clausura dell’Eremo. La grotta ricorda quella del vicino eremo dei Frati Neri, dove il beato Giovanni Righi si ritirava in preghiera, quindi da considerarsi, per similitudine, ad un oratorio, piuttosto che ad una celletta per eremiti.
L’altra novità storica è la scoperta di una pianta catastale del 1800, conservata nel Comune di Cupramontana, dove nella mappatura del bosco dei Frati Bianchi, compare la scritta beni del ducato di Leuchtemberg. Quindi si è approfondita la storia di questa casata e del motivo per cui vi era un possesso di una parte del bosco dei Frati Bianchi. Insomma un aggiornamento importate, quello fatto con questa edizione, quasi dopo più di trent’anni, che porta alla luce elementi storici ed ambientali nuovi.