Un nuovo soggetto entra a far parte della vita politica della città. Nata dalla convergenza di intenti tra le liste Riformisti per Jesi e Orizzonte Jesi, la nuova comunità civica “Per Jesi” è stata annunciata ieri pomeriggio dal suo presidente Paolo Gubbi, dalla sua vicepresidente Claudia Caprari e Valentina Zitti responsabile del gruppo comunicazione.
“Non una lista civica ma una comunità“, come ha sottolineato in apertura il Presidente Paolo Gubbi, “nata dalla convergenza di intenti che sin da subito ha unito Riformisti e Orizzonte verso lo sviluppo di un’idea politica comune”.
Una comunità civica aperta – ha spiegato– che vuole invogliare le opposizioni alla compattezza, così da contrastare un’azione di governo che spesso sembra essere improvvisata. Per questo si tratta di un’unione che rimane aperta a chi, per il momento, ha scelto di non fondersi in questo progetto comune per la città, che si affianca ai partiti ma non li esclude“, ha aggiunto in chiusura alla sua presentazione. “A volte il civismo viene descritto come l’antisistema o l’antipartito, ma non è così. Non mettiamo in discussione i partiti ma vogliamo proporre qualcosa di diverso dove possano convergere tutti i soggetti che non si riconoscono nell’amministrazione attuale“.
All’interno dell’Associazione , persone diverse che mettono in condivisione le proprie competenze, ha aggiunto la vicepresidente del gruppo Claudia Caprari: “quello che ci accomuna è una reciprocità che abbiamo sperimentato e che apriamo a coloro che vorranno partecipare. Vorremmo portare a compimento il concetto di cittadinanza attiva che ci sta più a cuore. Accogliamo i problemi dai cittadini e li prendiamo in cura con spirito di confronto per trovare soluzioni“.
Apertura verso le altre forze di opposizione dunque, ma soprattutto verso i cittadini. Questa l’idea a fondamento dello stesso simbolo della comunità, svelato in chiusura.
“La scritta Per Jesi che si fonde con l’esterno del cerchio, ha spiegato Valentina Zitti portavoce del gruppo comunicazione. Questo descrive il nostro modus operandi aperto verso l’esterno, verso il territorio. Quando parliamo di comunità civica intendiamo infatti la necessità di creare delle sinergie concretamente visibili che facciano da dialogo tra il cittadino e il sistema comunale“.
