Le panchine lilla contro la discriminazione sessuale. Marguccio: “i giovani ci stanno insegnando molto. La città orgogliosa di loro”
Sono state presentate ieri pomeriggio, nell’area verde avanti al Palasport Ezio Triccoli, le “panchine lilla dell’inclusività” realizzate dal Gruppo scout Jesi 1 in collaborazione con l’Amministrazione comunale. La proposta di riverniciare le quattro panchine disposte in cerchio nel parco è stata avanzata dai ragazzi del gruppo al Consigliere comunale Giacomo Mosca che li ha seguiti nel progetto insieme a Don Federico Rango.
Perché proprio il lilla? Il colore nasce dall’unione di blu e rosso, come il viola, uno dei primi colori sacri ed anche il colore del femminismo. “In contrasto con il verde vivido del parco – spiegano i ragazzi – il lilla delle panchine vuole attirare l’attenzione verso le discriminazioni legate all’orientamento sessuale. Sono dedicate a chi non si è sentito nel posto giusto o libero di esprimere la propria identità“.
“La città di Jesi sempre più inclusiva – ha affermato l’assessora Emanuela Marguccio. Nel dialogo che stiamo costruendo con la comunità, i giovani ci stanno insegnando tanto e grazie a loro nascono momenti come questo che ci rendono tutti molto orgogliosi“.
Portando i saluti del parroco Don Claudio, Don Federico ha infine sottolineato come la bellezza delle panchine sia proprio nel messaggio di cui esse si fanno simbolo: la panchina è il luogo del dialogo, dove due persone si siedono una di fronte all’altra e si raccontano la vita. In questo dialogo cadono le etichette ed è bello che le nuove generazioni mostrino l’interesse di abbattere le barriere“.
In una delle panchine, è stata posta una piccola targa con la frase “Pensa che bello vivere senza più odiare“, tratta dalla canzone “Sui muri” del gruppo Psicologi, duo musicale particolarmente apprezzato dalla Generazione Z che nelle loro canzoni racconta l’amore, le esperienze e le emozioni con lo sguardo dei giovani.