Thursday 16 May, 2024
HomeAttualitàL’indagine di Asp sugli studenti di Jesi: “riconoscono la violenza di genere ma normalizzano il controllo”

Le donne che hanno denunciato violenza lo scorso anno sono circa 130. Ad oggi siamo già a 64. Questo perché le donne denunciano di più ma spesso a farlo sono anche i genitori, soprattutto dopo la storia di Giulia Cecchettin. Questi i dati del Cav condivisi a Villa Borgognoni mercoledì 24 aprile durante la presentazione dei risultati di un’indagine condotta in due anni su 712 studenti della città, promossa dall’Asp Ambito IX, in collaborazione con lo sportello antiviolenza “Casa delle Donne” e con le Consulte per le donne e le pari opportunità e delle nuove generazioni del Comune di Jesi.

Rispettiamoci: con la scuola per dire no alla violenza di genere” e “Io sono te: diritti e parità di genere” i nomi dei due progetti che hanno coinvolto rispettivamente gli studenti del Liceo Artistico “Mannucci”, Classico “Vittorio Emanuele II”, Scientifico “Leonardo da Vinci”, l’istituto IIS “Cuppari Salvati”, “Galileo Galilei” e “Marconi Pieralisi”, mentre il secondo ha visto la partecipazione 417 studenti di Classico, Scientifico e “Cuppari Salvati”. Le classi individuate erano formate da ragazzi tra i 15 e i 17 anni.

“Riconoscono il fenomeno ma normalizzano azioni di controllo”

Ad illustrare i dati raccolti da laboratori interattivi preceduti da un’attività di informazione e sensibilizzazione è stata Silvia Tomassoni dell’Asp: “abbiamo chiesto ai ragazzi se conoscessero la violenza – ha spiegato. Il 90% riconosce il fenomeno e il maggior luogo da dove proviene l’informazione a riguardo è l’ambiente digitale dei social media. Però notiamo che la loro conoscenza è superficiale perché normalizzano alcuni atteggiamenti come il controllo del telefono o le richieste sul modo di vestire. I ragazzi conoscono il fenomeno ma quando li si fa riflettere su degli aspetti capiscono che non hanno ben chiari quelli che sono i segnali dell’escalation della violenza“.


Questo ci dice che dobbiamo anche ragionare sul linguaggio perché al linguaggio segue l’azione – ha aggiunto. Emerge dai ragazzi il desiderio di riuscire a capire i segnali e approfondire. Come asp ci piacerebbe parlare alle nuove generazioni, alle ragazze, ma ci siamo resi conto che abbiamo bisogno anche di ragazzi che facciano da modello, interrompendo ad esempio nel gruppo dei pari tutti quei discorsi e atteggiamenti discriminatori“.

Gianfranca Schiavoni: “tanto è stato fatto ma non c’è ancora l’accettazione della parità”

L’emancipazione femminile è la volontà delle donne di raggiungere posti apicali incontrando stereotipi contro cui è sempre impossibile combattere – ha aggiunto la Presidente di Asp Ambito 9 Gianfranca Schiavoni. Dei vincoli imprescindibili. Un tema strettamente collegato a questo è l’impreparazione dei ruolo. Metà delle donne uccise nel mondo sono vittime di femminicidio. Un dato inaccettabile e preoccupante per la nostra comunità“. Ha concluso: “tanto è stato fatto dalle istituzioni in questi anni ma non c’è stata di pari passo un’accettazione della parità di genere. Per questo riteniamo sia importante entrare nelle scuole e svolgere un’attività di sensibilizzazione sui ragazzi

“Le scuole sono platee naturali per informare e sensibilizzare su questo tema – ha commentato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo. È un tema naturalmente anche all’attenzione dell’amministrazione ed esso ha al suo interno 3 contenuti: il linguaggio che è azione, il possesso che arriva quando una donna manifesta una volontà che collima le aspettative ed infine il controllo, uno degli elementi che più degli altri emerge di fronte a una fragilità collettiva. La volontà – ha concluso – è quella di parlare di tutto questo al di fuori delle date predeterminate da ricorrenze, ma farlo ordinariamente, nelle scuole e con i cittadini“.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.