Wednesday 8 January, 2025
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Roberta Bruzzone: “I genitori conoscano le abitudini dei propri figli”

«La prima cosa da fare per prevenire il pericolo della rete è conoscere le abitudini online dei figli, quello che fanno attraverso l’utilizzo dei loro dispositivi elettronici. Non è pensabile che un genitore consideri un cellulare una sorta di babysitter, a cui delegare buona parte di quelle che sono le loro relazioni. Bisogna capiscano le problematiche e vigilino adeguatamente sulla vita dei più piccoli». Sono le parole della criminologa Roberta Bruzzone, intervenuta oggi pomeriggio all’auditorium ‘Tamburi’ della Mole Vanvitelliana di Ancona, nell’incontro sul tema “Prevenzione e trattamento dei fenomeni correlati all’uso disfunzionale della tecnologia”, organizzato dall’Ordine degli Psicologi delle Marche con il patrocinio del Centro Servizi per il Volontariato (Csv).

Ad aprire il lavori è stato l’intervento della presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche, Katia Marilungo, poi ha preso la parola la consigliera e segretaria dell’Ordine, Federica Guercio, che ha ricordato quanto sia importante la psicologia scolastica nell’ottica della prevenzione.

Nella seconda parte, quindi, Bruzzone e lo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Lavenia sono intervenuti nel talk “Il lato oscuro della rete’” con la moderazione dal giornalista Vincenzo Varagona; si è parlato delle sfide poste dalle nuove tecnologie al sistema educativo, alle famiglie e alle istituzioni. Le ultime erano presenti nelle figure del presidente del consiglio regionale Dino Latini, collegato da remoto, dell’assessora regionale alla Cultura Chiara Biondi, del vicesindaco di Ancona Giovanni Zinni, dell’assessora ai Servizi sociali Manuela Caucci, e del vicepresidente del Csv, Paolo Gobbi.

«Il lato scuro delle piattaforme di interconnessione non risparmia nessuno — sono i pensieri di Marilungo e Guercio — spesso ne scaturiscono reati come cyberbullismo, grooming, cyberstalking, hate speech, violenza, molestie, pornografie e truffe. La nostra vita è interamente online e si corrono troppi rischi perché l’età di utilizzo della rete e dei social è sempre più bassa e le restrizioni non sono ancora del tutto efficaci. Vogliamo ricordare il nostro impegno nella promozione della legge sulla psicologia scolastica istituita nel 2021. Da allora la Regione si impegna nel finanziare un servizio che quest’anno ha interessato 30 istituti del territori». Lo psicologo Giovanni Siena ha proposto una riflessione, se i genitori di oggi reggano la frustrazione nel riuscire a dare le regole ai loro figli. Stanno molto tempo fuori casa e faticano a sostenerlo.

Lavenia ha sottolineato il problema dell’uso troppo frequente del digitale da parte dei più piccoli, spiegando come un’educazione attenta e rigorosa dei genitori con i propri figli sia fondamentale: «i dati non vanno ignorati, soprattutto considerando che dietro ogni numero c’è una storia, spesso fatta di silenzi, paure e isolamento — è il suo pensiero — nelle Marche la presenza di una legge regionale specifica dell’agosto 2018 è un passo importante, ma non basta. Costruiamo una società che protegga i più fragili e insegni ai nostri ragazzi che il rispetto non è un optional, ma un fondamento per ogni relazione. Se falliamo in questo compito, lasceremo soli i più giovani».

«Il lato oscuro della rete esiste ed è diventato sempre più spesso un terreno di caccia per i potenziali predatori, che oramai sono tantissimi ha aggiunto Bruzzone, che ha citato anche il caso di Larimar Annaloro, la 15enne trovata morta a Piazza Armerina il 5 novembre scorso — educando e sensibilizzando le persone possiamo aiutare a prevenire queste problematiche. I più piccoli non possono vedere lo smartphone come una protesi della loro mente, che ha bisogno di ben altri stimoli. Stando tutto il giorno al cellulare, la mutilano dal punto di vista psicosociale. Occorre che riscoprano le relazioni, che non si annoino facendo iniziative continue nella vita reale».

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).