Saturday 25 October, 2025
HomeAttualitàLa jesina Lucia Giacani al Galà Eccellenze Italiane 2025

“Non cerco la bellezza perfetta, cerco quella che lascia domande” ha affermato la quotata fotografa

Alla nona edizione del Galà delle Eccellenze Italiane, ideato e diretto da Piero Muscari, presso la Terrazza degli Aranci dello chef tre stelle Heinz Beck, al Rome Cavalieri Waldorf Astoria, celebrando le storie di chi costruisce valore e futuro per il paese, sono stati premiati in un clima di grande partecipazione ed entusiasmo: Oscar Giordano (Giordano Global), Domenico Mamone (UNSIC), Marianna Saragaglia (Cortem S.p.A., Dubai), Mirco Gasparotto (OSA Community e Imprenditore Vero), Massimo Ghini (attore e regista),  Alessandro Contini (Contini 1898) e la jesina Lucia Giacani (fotografa e visual artist).

Lucia Giacani è salita sul palco sulle note di “Rimmel” la nota canzone di Francesco de Gregori, introdotta da Piero Muscari con un richiamo alla memoria, alla luce e all’ombra, nonché al potere evocativo delle immagini che restano. La storia della jesina Lucia Giacani è quella di una fotografa che ha imparato a leggere la luce prima delle parole, cresciuta in una casa dove la fotografia era un rito artigianale: la camera oscura del padre, le stampe in bianco e nero, l’attesa che un volto prendesse forma sulla carta. La consapevolezza che una foto non si scatta se prima non si ascolta è nata in quei momenti.

Dopo gli studi all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (I.S.I.A.) a Roma, Lucia ha scelto Milano, città dove la moda è linguaggio, spazio per raccontare identità, tensioni e ambiguità. Nel suo lavoro, la luce è chirurgica, la composizione rigorosa, la bellezza mai fine a sé stessa. Collabora con Vogue Italia, Vogue Accessory, L’Officiel, Vanity Fair, Moschino, Valentino, Prada, Furla e firma il progetto manifesto “Killing Time”, dedicato alla femminilità contemporanea. Durante l’intervista condotta da Piero Muscari, ha raccontato i suoi inizi:

«Non sapevo da dove partire. Io poi non avevo nessuna ambizione, per me l’unica cosa importante era vivere del mio lavoro. Vivere nel senso pagarmi l’affitto, il mutuo, le spese e tutto quanto, facendo una cosa che amavo fare. Compravo riviste, sfogliavo il colophon, prendevo i numeri di telefono delle redazioni e chiamavo tutti. Sei mesi di telefonate, tre appuntamenti a Milano, uno di questi con KULT, che mi affidò il mio primo incarico. Così decisi di trasferirmi».

Foto per la rivista Vogue Accessori

A Condé Nast Lucia Giacani è arrivata dopo altri sei mesi di insistenza:

«Chiamavo ogni settimana finché ottenni un appuntamento con Elisabetta Barracchia – ha aggiunto –Non mi richiamarono subito, ma non mollai. Due mesi dopo mi dissero: ‘ok, iniziamo’. È cominciata una collaborazione durata dieci anni». Poi la svolta, la copertina storica per Vogue Accessori: Lucia è stata la prima a firmarne una.

«Quando dissi a mia madre che andavo a Milano, pianse ha affermato Luciama io le risposi, se c’è tanta concorrenza, vuol dire che c’è tanto lavoro. E se c’è tanto lavoro, ci sarà spazio anche per me. Avevo un solo obiettivo: vivere del mio lavoro. E ci sono riuscita. Da sola, ma non senza il sostegno del mio compagno Max. Posso dire che dietro una grande donna, a volte, c’è davvero un grande uomo”.

A consegnarle il premio è stato Paolo Tedeschi, direttore della comunicazione di Canon Italia, che ha ricordato la difficoltà del settore e l’umiltà dell’autrice.

La frase scelta come motivazione per il premio, una preziosa scultura del maestro Silvio Vigliaturo, è un manifesto della poetica di questa straordinaria fotografa: “Non cerco la bellezza perfetta, cerco quella che lascia domande. Non fotografo per decorare il mondo, ma per leggerlo, per decifrarlo, per raccontarlo. Per me la fotografia è questo, un atto generativo, una forma di libertà che si scrive con la luce”.

Parole che hanno racchiuso il senso del suo percorso: rigore, libertà e ascolto.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2025 medaglia dorata per i 40 anni di iscrizione all’Ordine. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).