Primo sopralluogo alla chiesa di San Marco dell’équipe di ingegneri, architetti, con tanto di restauratore e geologo, a cui è stato affidato l’incarico del progetto di restauro e risanamento conservativo dell’edificio, finanziato con i fondi donati dai cittadini che hanno aderito alla raccolta fondi promossa dall’ex sindaco Vittorio Massaccesi insieme al Comune di Jesi.
Si tratta di un RTI, raggruppamento temporaneo di professionisti, tutti con alle spalle una consolidata esperienza nel recupero di edifici storici vincolati.
Accompagnati dall’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni e dai tecnici comunali, i professionisti hanno visionato l’interno, soffermandosi nell’area dove l’umidità è maggiormente presente, ma visionando attentamente navate ed abside, per poi effettuare una verifica esterna, anche attraverso una piattaforma elevatrice che ha consentito una prima ispezione del tetto e del sottotetto della chiesa.
Successivamente hanno sondato l’area circostante, fino a scendere alla fonte di San Marco, per capire come effettuare gli interventi successivi di controllo delle vene d’acqua presenti nel terreno.
Questo primo sopralluogo si è rivelato utile proprio per organizzare le modalità di studio dell’edificio che sarà sviluppato attraverso tecnologie avanzate come laserscanner e droni. Tecnologie queste che, unitamente ad analisi e studi specifici, permetteranno di raccogliere dati ed elementi utili per conoscere nel dettaglio lo stato di conservazione dell’edificio sacro, della situazione del terreno sottostante e di tutti quegli elementi utili per predisporre un primo studio di fattibilità tecnico-economica dei necessari interventi, anche strutturali, e un progetto di valorizzazione architettonica, restauro e risanamento conservativo degli affreschi.
Il fine, come noto, è quello di poter quantificare le risorse necessarie alla realizzazione dell’intervento e di recuperarle poi attraverso la partecipazione a bandi regionali o nazionali o altre iniziative.