Pasquino, se così si chiama, o lo hanno ribattezzato, si fa ancora sentire
L’ironia, se dosata bene e utilizzata nei contesti giusti, non è certo negativa, anzi. È il caso di Pasquino, sicuramente un “nome d’arte”, che da qualche mese a questa parte dice la sua, in merito ai lavori per il tratto della ciclabile che, costeggiando le mura, dal Torrione di Mezzogiorno, fino a Porta Valle, non è ancora stata completata. Al contrario il tratto successivo che raggiunge via XXIV Maggio è stato già completato da tempo, ma non ancora accessibile.
Pasquino si è fatto vivo in diverse occasioni; nell’ultimo cartello della serie, ha diviso in paragrafi le sue idee, esprimendosi in dialetto jesino
Questo il suo ultimo messaggio (vedi foto), che riportiamo fedelmente:
“1- vengamo tutti i cerchio’ delle maghine; 2- lo stradello novo sel gode i gatti e le lumaghe; 3 – la bicigletta lor messa drendo l’garage.”
Il cartello poi si chiude con un pizzico di pessimismo: “Spetteremo che l’uva pende, l’meno n’se suda!” con un chiaro riferimento al mese di settembre.
In realtà il primo punto rappresenta una urgente priorità; la parte di strada dove verrà posta la segnaletica orizzontale per evidenziare il possibile attraversamento di pedoni e bicilette, è stata di nuovo ricoperta di sampietrini, ma risulta pericolosamente sollevata dal resto della sede stradale, con il rischio che a causa della superficie viscida o dell’alta velocità, qualcuno perda il controllo dell’auto.
Presto o poi qualcuno identificherà il fantomatico Pasquino, forse no e del resto che importa, visto che non vandalizza e non imbratta, si limita solo ad appendere innocui fogli di carta, facendo sorridere chi, di passaggio, capita da quelle parti.
Stamattina gli anonimi volantini erano ancora al loro posto, chissà a quando la prossima puntata.