Monday 3 March, 2025
HomeAttualitàJesi, ironia e la speranza di una immediata fine lavori per la ciclabile

Pasquino, se così si chiama, o lo hanno ribattezzato, si fa ancora sentire

L’ironia, se dosata bene e utilizzata nei contesti giusti, non è certo negativa, anzi. È il caso di Pasquino, sicuramente un “nome d’arte”, che da qualche mese a questa parte dice la sua, in merito ai lavori per il tratto della ciclabile che, costeggiando le mura, dal Torrione di Mezzogiorno, fino a Porta Valle, non è ancora stata completata. Al contrario il tratto successivo che raggiunge via XXIV Maggio è stato già completato da tempo, ma non ancora accessibile.

Pasquino si è fatto vivo in diverse occasioni; nell’ultimo cartello della serie, ha diviso in paragrafi le sue idee, esprimendosi in dialetto jesino

Questo il suo ultimo messaggio (vedi foto), che riportiamo fedelmente:

1- vengamo tutti i cerchio’ delle maghine; 2- lo stradello novo sel gode i gatti e le lumaghe; 3 – la bicigletta lor messa drendo l’garage.”

Il cartello poi si chiude con un pizzico di pessimismo: “Spetteremo che l’uva pende, l’meno n’se suda!” con un chiaro riferimento al mese di settembre.

In realtà il primo punto rappresenta una urgente priorità; la parte di strada dove verrà posta la segnaletica orizzontale per evidenziare il possibile attraversamento di pedoni e bicilette, è stata di nuovo ricoperta di sampietrini, ma risulta pericolosamente sollevata dal resto della sede stradale, con il rischio che a causa della superficie viscida o dell’alta velocità, qualcuno perda il controllo dell’auto.

Presto o poi qualcuno identificherà il fantomatico Pasquino, forse no e del resto che importa, visto che non vandalizza e non imbratta, si limita solo ad appendere innocui fogli di carta, facendo sorridere chi, di passaggio, capita da quelle parti.

Stamattina gli anonimi volantini erano ancora al loro posto, chissà a quando la prossima puntata.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).