Dal 17 ottobre al 29 dicembre il Teatro di Tradizione jesino propone Mozart, Pergolesi, Puccini, Tchaikovsky e una prima assoluta di Marchettini.
Tradizione, innovazione e radici profondamente legate al territorio: sono questi gli elementi che contraddistinguono la 58ª Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi, in scena dal 17 ottobre al 29 dicembre. Sotto la direzione artistica di Cristian Carrara e quella generale di Lucia Chiatti, il teatro jesino propone quattro titoli d’opera e un balletto, intrecciando il repertorio classico con nuove produzioni e una prima esecuzione assoluta.
Dal “Don Giovanni” di Mozart all’“Olimpiade” di Pergolesi, passando per “La bohème” di Puccini e il balletto “Romeo e Giulietta” sulle musiche di Tchaikovsky, fino alla sfida di un’opera inedita – Il giudizio di Paride. Processo a un deicida, su libretto di Fabio Ceresa e musica di Paolo Marchettini – la stagione promette di essere una delle più originali e coraggiose degli ultimi anni.
Don Giovanni inaugura la stagione
Il sipario si alzerà venerdì 17 ottobre (ore 20.30) con il capolavoro di Mozart, in coproduzione con diversi teatri italiani ed europei (tra cui Novara, Chieti, Metz e Friburgo). La regia sarà firmata da Paul-Émile Fourny, con scene di Benito Leonori e costumi di Giovanna Fiorentini. Sul podio l’americano Arthur Fagen, già direttore musicale dell’Atlanta Opera House.
Il cast – composto da interpreti internazionali under 35 come Christian Federici, Maria Mudryak e Valerio Borgioni – sarà affiancato dal Time Machine Ensemble, orchestra giovanile nata a Jesi, e dal Coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno.
Pergolesi “torna a casa”: L’Olimpiade
Il 21 e 23 novembre Jesi celebra il suo figlio illustre, Giovanni Battista Pergolesi, con L’Olimpiade, dramma per musica su libretto di Metastasio. La direzione sarà affidata a Giulio Prandi, tra i più autorevoli specialisti del repertorio antico, alla guida dell’Orchestra Ghislieri.
La produzione porta la firma registica di Fabio Ceresa e si arricchisce dei progetti scenografici e di costumi realizzati dai giovani vincitori del concorso “Josef Svoboda”, confermando l’attenzione del Pergolesi alla crescita dei talenti.
Una prima assoluta che coinvolge il pubblico
Il 29 e 30 novembre debutterà per la prima volta assoluta Il giudizio di Paride. Processo a un deicida, scritto da Fabio Ceresa e musicato da Paolo Marchettini, compositore marchigiano residente a New York. Ambientata in un tribunale ultraterreno, l’opera mette in scena Paride accusato dell’assassinio di Achille: a giudicarlo non saranno gli dèi, ma lo stesso pubblico in sala. Una sfida innovativa che unisce drammaturgia contemporanea e partecipazione attiva dello spettatore.
Puccini e il suo mondo bohemien
Il 19 e 21 dicembre arriva sul palco uno dei titoli più amati dal pubblico: La bohème di Puccini. L’allestimento, firmato dall’Opéra-Théâtre de Metz, vedrà la regia di Paul-Émile Fourny, la direzione musicale di Jacopo Rivani e le voci di Elisa Verzier (Mimì) e Matteo Roma (Rodolfo). Sul palco la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” e i Pueri Cantores “Domenichino Zamberletti”.
Romeo e Giulietta chiude la stagione
A concludere la rassegna sarà il balletto Romeo e Giulietta di Tchaikovsky, il 29 dicembre, nella versione del Balletto di Milano, con coreografie e costumi di Federico Veratti e scenografia di Marco Pesta.
L’arte visiva di Roberto Catani
Ad accompagnare il cartellone, le immagini dell’illustratore e animatore jesino Roberto Catani, autore di cortometraggi premiati in tutto il mondo. Le sue illustrazioni originali, realizzate a mano con tecniche miste, interpreteranno visivamente ciascuna opera, restituendo il tono e l’atmosfera di ogni titolo. Un dialogo poetico tra musica e immagine che rende unica l’identità visiva della stagione.
Dal 1968 il Teatro Pergolesi è riconosciuto come Teatro di Tradizione. Una tradizione viva, che unisce la qualità delle produzioni realizzate nei laboratori interni di scenografia e sartoria, la formazione dei giovani artisti e un approccio sostenibile alla lirica. «Jesi è un unicum nel panorama lirico italiano – sottolineano gli organizzatori – un luogo dove si crea musica con cura artigianale e visione contemporanea, in un contesto a misura d’uomo».
Accanto alle produzioni principali, prosegue il progetto di formazione del pubblico con le guide all’opera e le anteprime per studenti. Confermati anche i servizi di accessibilità per spettatori ipovedenti e ipoudenti, per rendere il teatro sempre più inclusivo.