Si è concluso con un incontro pubblico sui temi della cura dei beni comuni, della sussidiarietà e della cittadinanza attiva, il percorso formativo sui Patti di collaborazione, organizzato da Asp Ambito 9, Fondazione Vallesina Aiuta e Viridee, rivolto agli amministratori e agli uffici del Comune di Jesi.
In un Palazzo dei Convegni gremito di pubblico, si è fatto il punto sulle iniziative già intraprese (l’ultima in ordine di tempo quella dei 18 writers impegnati a ad abbellire con le loro opere parti murarie in varie luoghi della città) e disegnato il nuovo scenario all’interno del quale il Comune intende investire per potenziare gli strumenti dell’amministrazione condivisa per un nuovo modello di democrazia e di partecipazione.
Tutor e animatore della serata Pasquale Bonasora, presidente di Labsus, associazione che da anni studia, divulga e applica strumenti che favoriscono la cittadinanza attiva e la collaborazione tra cittadini e amministratori.
Nel suo intervento il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ha spiegato che “questo dei patti di collaborazione e dell’amministrazione condivisa è un punto del programma di mandato. Grazie a questo strumento – ha aggiunto – la popolazione si riappropria del bene comune, essendo stimolati a rendersi protagonisti nella nostra città”. A questo proposito l’Amministrazione comunale sta per avviare un patto con i residenti del centro storico per abbellire questa parte della città (in particolare è in corso l’interlocuzione con la Soprintendenza trattandosi dell’arte storica del centro). Il percorso dei patti va di pari passo con i comitati di quartiere su cui l’Amministrazione sta lavorando e che presto presenterà alla città.
Il patto di collaborazione – hanno ricordato gli assessori ai beni comuni Samuele Animali e alla partecipazione Loretta Fabrizi – è l’accordo attraverso il quale uno o più cittadini attivi e un soggetto pubblico definiscono termini della collaborazione per la cura e la rigenerazione di beni comuni materiali e immateriali. Nel Patto i sottoscrittori individuano il bene, gli obiettivi, l’interesse generale da tutelare, le capacità, le competenze e le risorse, la durata e le responsabilità. L’informalità e la reciproca fiducia che sono alla base di un Patto rappresentano una svolta nelle relazioni tra Ente pubblico e cittadinanza che si considerano alleatinell’individuare strade per assicurare diritti, rispondere ai bisogni dei cittadini e uniti nel medesimo intento. Una sfida radicale sancita dall’art. 118 della nostra Costituzione, da cui è ricaduto l’art. 55 del Codice del Terzo Settore e successivi pronunciamenti normativi di numerose Regioni che si sono allineate al principio di sussidiarietà.
Non si tratta di un’idea astratta, ma di un cambiamento epocale rispetto a una concezione piramidale dello Stato, che emana le scelte dall’alto, spesso impermeabile alle spinte della cosiddetta società civile, nella convinzione della superiorità della concorrenza rispetto alla collaborazione. Qui la piramide è capovolta in favore della collettività per allargare i confini della partecipazione e della democrazia.
Regolamento, contatti e modulistica sono disponibili nella rete civica comunale.