Un cane in Terapia Intensiva. Da oggi è realtà all’Ospedale Carlo Urbani di Jesi, grazie a un innovativo progetto di pet therapy attivato nella UOC di Anestesia, Terapia Intensiva e Analgesia diretta dal dottor T. Bernacconi.
L’iniziativa, unica nel suo genere sul territorio, mira a migliorare il benessere psicologico di pazienti, familiari e operatori sanitari attraverso interventi assistiti con cani adeguatamente formati.
Perché la pet therapy anche in Terapia Intensiva
Gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) sono impiegati da tempo in molte strutture riabilitative, ma risultano ancora poco diffusi nei reparti ad alta intensità di cura come la Terapia Intensiva.
Si tratta di un ambiente clinico complesso, in cui ansia, stress, paura e isolamento possono aggravare la fragilità dei pazienti. In questo contesto, il benessere emotivo diventa parte integrante del percorso terapeutico.
L’origine del progetto
Il progetto nasce nel giugno 2023 dall’incontro professionale tra la veterinaria Silvia Scortechini e l’anestesista-rianimatore Antonella Jorio.
Dalla loro collaborazione prende forma l’idea di portare la pet therapy anche in un reparto delicato come la Terapia Intensiva, coinvolgendo la naturopata Cristiana Carotti nella costruzione del percorso.
Il team intraprende quindi la formazione prevista dalle Linee Guida IAA della Conferenza Stato-Regioni (2015), ottenendo le certificazioni necessarie e fondando l’associazione Mi Fido di te ETS, che oggi segue operativamente il progetto.
Gli obiettivi: ridurre stress e umanizzare la cura
Il cane coinvolto nel programma è selezionato, educato e certificato dal punto di vista sanitario. La sua presenza è finalizzata a:
- ridurre stress e ansia nei pazienti ricoverati,
- offrire sostegno emotivo ai familiari,
- facilitare la comunicazione tra pazienti, parenti e personale,
- rendere l’ambiente più accogliente e umano,
- favorire la relazione affettiva e interpersonale,
- promuovere il benessere psicologico degli operatori sanitari.
Gli incontri si svolgeranno due volte al mese, per circa due ore, a distanza di 15 giorni l’uno dall’altro.
L’introduzione della pet therapy in un reparto così delicato rappresenta un passo significativo verso un modello di cura realmente centrato sulla persona. Si rafforza così l’approccio multidisciplinare e l’attenzione al lato emotivo ed empatico della relazione terapeutica, in piena continuità con la visione dell’Ospedale Carlo Urbani, da anni orientato alla umanizzazione delle cure e al modello di Terapia Intensiva Aperta.



