Thursday 16 May, 2024
HomeAttualitàIl pianista Prosseda in concerto per la comunità Algos

Nella suggestiva ex abbadia di Frondigliosi di Castelplanio, il pianista di fama internazionale Roberto Prosseda si è esibito per gli ospiti della Comunità terapeutica residenziale e di reinserimento sociale Algos. Un concerto spirituale, realizzato in collaborazione con Oikos Jesi e con il contributo della Regione Marche per il progetto “Verso Spontini 2024”.

A guidare la scelta dei brani riprodotti, il tema scelto per la XXIII edizione del Festival Pergolesi Spontini: la gioia.

Quando ancora in vita, il compositore Gaspare Spontini era solito svolgere concerti annuali per i poveri, in luoghi inusuali ed informali. A guidarlo, l’idea che la musica potesse restituire qualcosa a qualcuno, in questo caso la gioia nelle sue molteplici forme. Dallo scorso anno, la Fondazione Pergolesi Spontini ha scelto di onorare l’abitudine del compositore, con un primo concerto realizzato al carcere di Montacuto di Ancona.

Sabato mattina, nell’intimità dell’abbazia di Frondigliosi, la seconda tappa con il M° Prosseda che ha presentato agli spettatori cinque autori, protagonisti del patrimonio musicale mondiale.

Ad iniziare da “Jesus, Joy of a man’s desiring” dalla Cantata BWV 147 di Johann Sebastian Bach per raccontare la gioia come consapevolezza che esista una luce nei momenti bui, nascosta dentro ognuno di noi.

A seguire, la gioia naif e fanciullesca che Mozart racconta nelle sue 12 variazioni di “Oh Vous dirai-je, maman” in do maggiore. O la gioia legata a momenti futuri che attendiamo perché non ancora accaduti, con le note di Franz Schubert.

Infine, la gioia che si alterna al dolore nell’Arabeske di Robert Schumann, prima di chiudere con la gioia leggera di Felix Mendelssohn. Prima, la malinconia di Venezia, poi il dialogo d’amore tra un cantante ed una soprano che si conclude con un’unica voce all’unisono. Dulcis in fundo, la spensieratezza del Rondò Capriccioso.

La musica è come l’amore– ha affermato Prosseda vicino al pianoforte. Quando suono avanti a qualcuno lo faccio in modo diverso rispetto a quando suono da solo, a casa, perché nella musica c’è sempre il rapporto con l’altro. Come succede quando ci si innamora. Per me la musica è un modo di vivere le emozioni e le vivi solo se c’è un modo per esprimerle all’altro. Questo accade quando siamo vicini, nelle situazioni informali e semplici, proprio come questa”.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.