Una serata speciale con atleti, allenatrice e dirigenti dell’ASD New Baskin Jesi, per scoprire lo sport che unisce disabili e normodotati in un’unica squadra
Una conviviale ricca di emozioni, partecipazione e riflessioni, quella organizzata dal Panathlon Club di Jesi lo scorso mercoledì, che ha visto come ospiti d’onore atleti, dirigenti e l’allenatrice dell’ASD New Baskin Jesi. Un’occasione preziosa per conoscere da vicino il Baskin, acronimo di basket inclusivo, disciplina che nasce dal basket ma si evolve in un gioco pensato per abbattere barriere e favorire la piena integrazione tra atleti normodotati e disabili.
Baskin: lo sport che è anche laboratorio di società
A spiegare le origini e i principi fondanti di questo sport è stato Paolo Delfino, presidente e co-fondatore dell’associazione insieme a Luca Allegrini (assente alla serata), che ha raccontato come il Baskin, regolato da dieci regole specifiche, sia stato progettato per includere davvero tutti: «Un gioco dinamico, imprevedibile, che permette a ragazzi e ragazze con qualsiasi tipo di disabilità – purché possano tirare a canestro – di giocare insieme a coetanei normodotati. Una vera palestra di vita e convivenza».
Il Baskin nasce nelle scuole, ma si è rapidamente trasformato in una proposta sociale concreta, una comunità sportiva dove l’obiettivo non è solo partecipare, ma anche competere e vincere, lavorando insieme come una vera squadra.
Le storie di Matteo e Davide: capitani e simboli di inclusione
A rendere ancora più toccante l’incontro, le testimonianze di Matteo Delfino, capitano della squadra “Orange” e giovane con Trisomia 21, e Davide Stronati, capitano della squadra “Black”, affetto dalla sindrome dell’X Fragile, diplomato e reduce da un progetto Erasmus a Malta. Oggi, Davide sta svolgendo un tirocinio presso la segreteria del Sindaco di Jesi.
Entrambi hanno raccontato con orgoglio e passione la propria esperienza sul campo, descrivendo il Baskin come una seconda famiglia, dove si cresce, si litiga, si migliora e si gioca per obiettivi comuni.
Un’allenatrice e un esempio: Giulia De Santis
A guidare tecnicamente le squadre c’è Giulia De Santis, allenatrice con un passato nel mondo del basket, oggi punto di riferimento per i ragazzi e le ragazze della New Baskin Jesi. «Sono innamorata di questa disciplina – ha raccontato – e sto frequentando il secondo anno di corso per diventare istruttrice di minibasket. Ogni allenamento è un’occasione per imparare anche da loro».
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente del Panathlon Jesi Andrea Moriconi, che ha sottolineato l’entusiasmo e la partecipazione degli ospiti, tra domande, racconti e riflessioni. A fine serata, scambio di felpe personalizzate (offerte da Onorati Sport), gagliardetti e doni tra il Club e i rappresentanti dell’associazione, tra cui Stefano Carletti, veterano della squadra.