Thursday 21 November, 2024
HomeAttualitàI Giovanissimi del Moie Vallesina a scuola di “stereotipi e violenza di genere”

Dott.ssa Ciccarelli: “la violenza non è una malattia mentale. Voi giovani dovete allenarvi a trasformare la cultura”

Come parlare a giovani ragazzi di 14 anni di violenza di genere? In quale modo spiegare il significato di consenso, diritto o legittimazione? Come far capire loro che le lenti di lettura che usano per giudicare il mondo potrebbero essere sbagliate?

Tentare di rispondere vuol dire confrontarsi con i giovani e cercare, nel dialogo, di attivare una riflessione che scardini vecchi stereotipi e convinzioni tramandate. È ciò che fanno educatori come Antonella Ciccarelli e Massimo Panfili, che venerdì scorso hanno incontrato i giovanissimi dell’Asd Moie Vallesina.

L’incontro, si è svolto al campo sportivo Pierucci di Moie, parte del programma Iceberg – Prima dell’irreparabile, la rassegna di incontri dedicati a violenza e discriminazione di genere organizzati dall’associazione Anèmos con il sostegno del CSV e di varie realtà associative ed istituzionali locali.

Al classico format dell’incontro frontale, i due professionisti hanno proposto ai ragazzi un’attività di gruppo per riflettere sulle emozioni. Dalle immagini impresse su alcune carte, il gioco ha messo al centro alcuni concetti quali “amore”, “odio”, “tradimento”, “ossessione” o “stereotipo”. Parole che hanno sollevato delle risposte dei ragazzi, in alcuni casi testimoni di una sensibilità particolare legata alla percezione delle emozioni, come il “sentirsi piccoli quando si viene traditi“, in altri casi segnali di una cultura stereotipata acquisita nel processo di crescita come “ se una ragazza veste con una minigonna è normale che venga osservata dai maschi” o “l’uomo è più forte e determinato della donna che va protetta”.

È da questi stereotipi che nasce la violenza – spiega loro in chiusura la Dott.ssa Ciccarelli. Sono parte della vostra cultura ma dovete allenarvi a riconoscerli e cambiarli perché solo così si impara a scegliere nel modo corretto quando vi sentirete delusi o provocati. La violenza non nasce da una malattia mentale. Il possesso così come il bisogno di appagare i desideri sono risposte culturali che voi giovani dovete trasformare”.

All’evento hanno partecipato anche la presidente dell’Anemos Monica Caprari, il presidente del Moie Vallesina Roberto Possanzini, gli allenatori Matteo Brutti e Nicola Giampaoletti ed il responsabile generale della società Dimitri Possanzini. ” Abbiamo accettato subito volentieri quando Anèmos ci ha contattati – ha affermato quest’ultimo. Siamo una scuola di calcio quindi sentiamo di dover formare i ragazzi anche nell’aspetto sociale e non solo sportivo“.

La rassegna di incontri, proseguita nella giornata di sabato, continuerà anche il prossimo fine settimana con la giornalista Monica Lanfranco e la scrittrice Carlotta Vagnoli.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.