Saturday 18 May, 2024
HomeAttualitàI benefici dell’Intelligenza Artificiale in sala operatoria: paziente olandese operato “in awake”

La Divisione di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche  durante un intervento in awake su un paziente olandese, utilizza un visore virtuale per superare la barriera linguistica.

Nuovo peculiare intervento di awake surgery condotto presso la Neurochirurgia dell’AOU delle Marche – diretta dal Dr. Roberto Trignani –  dall’equipe multidisciplinare  di cui hanno fatto parte i neurochirurghi Dr. Stefano Vecchioni e Massimo Vissani,  il neuroanestesista Edoardo Barboni e la neuropsicologa Silvia Bonifazi, tutti noti per l’utilizzo delle procedure neurochirurgiche in “awake”.

L’eccezionale procedura ha visto come protagonista un paziente olandese da anni residente in Italia affetto da una lesione cerebrale. Per questo intervento sono state adottate nuove tecnologie con l’obiettivo di migliorare il comfort del paziente e per monitorare il livello di stress, applicate in questo caso specifico per superare le difficoltà correlate alla barriera linguistica del paziente; la sua prima lingua è l’olandese, la seconda è l’inglese. La lingua olandese è stata impiegata per agire sulla sua componente emotiva attraverso il visore di realtà virtuale (Hypno VR), la lingua inglese per facilitare l’interazione tecnica prima e durante la procedura.

Contestualmente un innovativo sistema di monitoraggio (ANI monitor) è stato utilizzato per la prima volta in Italia in un contesto di awake surgery per documentare anche gli effetti del visore sul paziente, un dispositivo che si propone come guida non invasiva per valutare il livello di stress, comfort e dolore del paziente.

“In queste speciali procedurespiega il neurochirurgo Dr. Stefano Vecchioni  –  il paziente svolge un ruolo da protagonista, dunque è chiaro quanto sia fondamentale la comunicazione, per il necessario scambio di informazioni e sviluppo di relazioni che avvengono tra tutte le figure coinvolte prima durante e dopo l’intervento chirurgico. Trasformare il paziente in un soggetto attivo e consapevole durante l’intervento significa potenziare ogni sua risorsa, biologica, psicologica culturale e sociale”.

Il Dr. Edoardo Barboni – Responsabile della SOSD  Neuroanestesia e TIPO  – sottolinea il potenziale enorme dell’Intelligenza Artificiale in medicina  : “L’utilizzo del visore ha permesso di modulare le diverse componenti, quella sensoriale, affettivo emotiva, cognitiva, attraverso una condizione immersiva con video e audio in lingua Olandese, fornendo al paziente la possibilità di avvalersi di una strategia in più per controllare l’emotività. L’efficacia di questa strategia è stata confermata dal fatto che il paziente ha richiesto spontaneamente più volte durante l’intervento di utilizzare il visore e il sistema di monitoraggio ha confermato una riduzione del livello di stress avvertito dal paziente durante l’intera procedura”.

È evidente, d’altronde, come spiega la dottoressa Silvia Bonifazi, che la relazione terapeutica utilizza altri canali oltre a quello verbale ed in questo contesto ovviamente hanno giocato un ruolo fondamentale anche la percezione della presenza, della partecipazione emotiva, dell’empatia e professionalità di tutto il team multidisciplinare”.

Tutti questi fattori hanno permesso di  sviluppare correttamente quella alleanza terapeutica che ha fatto sentire il paziente a “casa” , in famiglia, anche se in terra straniera, pronto ad affrontare la procedura da sveglio.

“Il team multidisciplinare – prosegue il Dr. Edoardo Barboni – è finalizzato ad esaltare il fattore umano, fondamentale per l’esito terapeutico della procedura. Infatti non bisogna immaginare l’intelligenza artificiale come uno strumento che andrà a sostituire il medico  : nel nostro approccio al malato le competenze, le nuove tecnologie e l’interesse per le nuove frontiere in tema di ricerca si integrano in un processo che al centro preveda la personalizzazione e l’umanizzazione delle cure

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.