Un coro unanime sull’idea della “Grande Ancona”: “È la risposta”. Dal presidente della Regione ai sindaci, convergenza di intenti sul progetto proposta da CNA
Si può fare! Potrebbe essere sintetizzata con queste parole la grande discussione che, martedì pomeriggio, all’interno dell’auditorium “Venanzi” di CNA Ancona, ha visto tutta la filiera istituzionale locale confrontarsi sul tema della “Grande Ancona”, rilanciato con forza da CNA.
Un progetto ambizioso ma che muove i suoi passi da una considerazione determinante per il futuro del territorio: efficientare servizi ed investimenti per migliorare l’utilizzo della spesa pubblico e quindi ridurre progressivamente il peso dell’imposizione fiscale su imprese e famiglie.
A benedire il progetto di una “Grande Ancona” è stato direttamente il presidente della Regione, Francesco Acquaroli il quale, incalzato dal moderatore Andrea Taffi, ha ribadito con chiarezza la posizione: “Il progetto Grande Ancona è la risposta alle debolezze della nostra regione – ha sottolineato -. Parliamo di un tema enorme che, giustamente, parte da come le Amministrazioni Pubbliche spendono le risorse. Per arrivare ad un’efficace riduzione della spesa è fondamentale capire come ottimizzare la macchina – ha spiegato il Presidente –. Si riesce a ridurre il peso della fiscalità quando aumenti la qualità del servizio, attraverso un sistema di economia di scala. Ma solo se esiste una omogeneità fra i territori. Una nuova città metropolitana – ha concluso Acquaroli – può avere quella capacità attrattiva di cui la nostra regione ha assolutamente bisogno.”
Un via libera che non ha colto impreparato il primo cittadino di Ancona, Daniele Silvetti, il quale ha accolto la proposta con grande convinzione. “Il progetto di una Grande Ancona è una medicina per tutto il territorio. Un’idea che sentiamo nostra e che deve partire dal basso, come propone la CNA – ha spiegato Silvetti -. Un progetto certamente difficile, che ha a che fare con una dimensione culturale e sociale, ma di cui sono pronto a farmi interprete.”
Seppur con qualche distinguo, i tanti amministratori locali presenti hanno aperto la porta del dialogo sul tema. Il presidente della Provincia, Daniele Carnevali, nonché sindaco di Polverigi, ha sottolineato come le motivazioni economiche non devono guidare i processi di aggregazione. Il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, ha sottolineato che operare per il bene delle comunità, oltre le distinzioni politiche è il primo dovere di ogni amministratore. Pensiero condiviso dall’assessore del comune di Falconara, Marco Giacanella che ha sottolineato che “parlare del progetto Grande Ancona è prima di tutto, un dovere.” Così come il sindaco di Camerano, Oriano Mercante e la vicesindaco Stefania Nasuti che auspicano un superamento congiunto dei campanilismi e del provincialismo.
Ad arricchire il dibattitto è intervenuto anche l’assessore al bilancio della Regione Marche, Goffredo Brandoni che, slide e numeri alla mano, ha sottolineato la strategicità per l’intero sistema regionale di un progetto come quello della Grande Ancona.
A mettere sul piatto del confronto alcuni possibili ostacoli da superare per realizzare il progetto è stato, poi, Luciano Di Lorito, Direttore della CNA di Pescara e profondo conoscitore del progetto “Nuova Pescara”, il grande comune di prossima costituzione che nascerà dalla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. “Con questo progetto il nuovo comune si candida ad essere il nuovo punto di riferimento del medio adriatico, tra Venezia e Bari – ha spiegato Di Lorito -. Ma ad oggi sconta le problematiche di una fusione a freddo, che non è partita dal basso, che non ha creato momenti come questi. È fondamentale creare una nuova aspettativa culturale fra le comunità.”
Gli ingredienti quindi per l’avvio del progetto “Grande Ancona” ci sono tutti, a partire dall’esigenza di abbassare l’imposizione fiscale. Il convegno ha infatti visto un approfondito intervento del responsabile nazionale del Dipartimento Fiscale di CNA, Claudio Carpentieri, il quale ha illustrato, con numeri e dettagli, il peso della tassazione per le imprese marchigiane e anconetane, chiarendo anche le soluzioni che la Confederazione propone per risolvere questo problema.
Un tema a cui è quindi aggiunta l’espressa volontà politica delle amministrazioni locali a dialogare e quindi la richiesta del sistema regionale di un capoluogo attrattivo. E su questi punti la CNA di Ancona ribadisce la volontà di promuovere il progetto.
“La nostra associazione vuole essere l’humus positivo di questa progettualità – ha sottolineato il direttore CNA Ancona, Massimiliano Santini -. Possiamo essere il giusto collante per qualcosa di nuovo. Quelle risorse che le nostre imprese mettono in circolo attraverso il lavoro e le imposte devono essere riversate al meglio nei nostri territori. Come? Mettendo insieme le buone prassi. Ci auguriamo che nei prossimi mesi, a queste parole seguano i primi passi concreti.”
“CNA è un esempio di come si può stare insieme – ha sottolineato il presidente provinciale, Maurizio Paradisi -. Questa associazione è uno strumento al servizio dei territori, per dare prospettiva e voglia di futuro, attraverso progetto come quello della Grande Ancona.”