Saturday 12 April, 2025
HomeAttualitàGiovani, regole e rispetto: un incontro per la legalità al Marconi-Pieralisi

Il Vice Questore Dr. Paolo Arena agli studenti sull’importanza fondamentale della conoscenza delle leggi

Un’importante mattinata di confronto e riflessione si è svolta ieri presso l’Istituto di Istruzione Superiore Marconi-Pieralisi di Jesi, dove circa 200 studenti hanno partecipato all’incontro “I rischi legati al bullismo, cyberbullismo, uso di alcool e droghe, bande giovanili: la cultura del rispetto delle regole e delle Istituzioni”. L’evento, parte del progetto di legalità 2025 “Educhiamo insieme alla Legalità” voluto dal Questore Capocasa e promosso in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, ha visto la partecipazione del Vice Questore Dr. Paolo Arena, Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Jesi.

Il fulcro della discussione ha riguardato le sfide cruciali che i giovani si trovano ad affrontare oggi, con un focus particolare sulla violenza giovanile nelle sue diverse manifestazioni. Il Dr. Arena ha sottolineato innanzitutto l’importanza fondamentale della conoscenza delle leggi, con un’attenzione speciale alla Costituzione Italiana. Ha ricordato come essa rappresenti il pilastro della democrazia, un risultato prezioso nato dal sacrificio di giovani che credevano fermamente negli ideali di libertà, uguaglianza e rispetto per le diversità, in antitesi agli orrori di un passato segnato da discriminazione e soppressione della dignità umana.

La Costituzione, ha spiegato il Dirigente, non è frutto di una singola mente, ma di un insieme di contributi eterogenei. Pertanto, studiarla non deve essere un mero esercizio scolastico, bensì un approfondimento costante volto a coltivare la cultura del rispetto delle regole, una vera e propria preparazione alla vita che porta alla consapevolezza dei propri diritti e, naturalmente, dei propri doveri come cittadini.

Tuttavia, la realtà odierna dipinge un quadro complesso, con un’adolescenza spesso segnata da inquietudine e disagio, che si manifesta in comportamenti rischiosi e in un apparente rifiuto delle regole e delle istituzioni statali, in particolare delle forze di polizia, impegnate quotidianamente nella tutela della sicurezza pubblica.

Un tema particolarmente sentito è quello del dilagare della droga tra i giovani. L’uso di hashish, marijuana, cocaina e persino fentanyl sembra talvolta normalizzato, quando invece rappresenta una grave minaccia che crea dipendenza e non ammette giustificazioni. Anche il gruppo di amici, pur essendo un importante punto di riferimento, può trasformarsi in una “banda” che, sotto l’effetto di alcool e droghe, genera panico e insicurezza nei centri urbani e nelle periferie, in una distorta ricerca di affermazione e “sballo”.

Le conseguenze per questi comportamenti non sono trascurabili: si va dal deferimento all’Autorità Giudiziaria, con la possibile adozione di misure cautelari restrittive della libertà personale, alla segnalazione al Questore per l’applicazione di misure di prevenzione come il DACUR (divieto di accesso a specifici locali pubblici) o l’avviso orale, che, se ignorato, può sfociare nella sorveglianza speciale.

Queste dinamiche negative si manifestano spesso anche in ambito scolastico, dove il bullismo colpisce i ragazzi più timidi, quelli etichettati come “secchioni” o i più sensibili, attraverso atti che configurano veri e propri reati come estorsioni, lesioni, minacce e furti, causando profonde ferite esistenziali. Il fenomeno si amplifica nel contesto virtuale, con il cyberbullismo che abbatte i limiti di tempo e spazio, amplificando la diffusione incontrollata di contenuti dannosi e la percezione distorta dei rischi.

La legge 71/2017 ha introdotto importanti strumenti per contrastare il bullismo, come la figura del referente scolastico, la possibilità di oscuramento del web per rimuovere i dati sensibili dei minori e l’ammonimento del Questore con la convocazione dei genitori, un provvedimento efficace fino al raggiungimento della maggiore età.

A conclusione dell’incontro, il Dr. Arena ha coinvolto attivamente gli studenti attraverso la proiezione di un video che documentava un reale episodio di bullismo e di un cortometraggio che invitava alla riflessione sul valore del rispetto delle diversità, stimolando un dibattito costruttivo e consapevole sull’importanza della legalità e del rispetto reciproco.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.