Oltre 300mila euro di danni causati dai cinghiali non sono mai stati risarciti agli agricoltori dell’Ambito Territoriale di Caccia (Atc) An2, una situazione che ha messo in ginocchio numerose aziende agricole della zona. Questo il quadro preoccupante descritto dal commissario Pierluca Milletti nella relazione inviata alla Regione Marche, che evidenzia come la gestione dell’Atc sia stata carente per anni, lasciando un’intera comunità agricola senza i dovuti indennizzi.
Coldiretti Marche, che aveva denunciato le gravi inadempienze dell’ente, ha ottenuto il commissariamento dell’Atc An2, e ora torna a sollecitare l’intervento della Regione. “Era evidente che qualcosa non stesse funzionando“, affermano dall’associazione agricola, sottolineando la necessità di un intervento immediato per risanare una situazione definita “sull’orlo del disastro“. Coldiretti chiede fondi straordinari per risarcire gli agricoltori colpiti e invita la Regione a valutare azioni legali contro i responsabili di questa crisi.
Il direttore regionale di Coldiretti, Alberto Frau, ha espresso con fermezza l’urgenza di risolvere la questione debitoria: “Non possiamo permettere che i coltivatori continuino a subire danni senza vedere alcun risarcimento. È necessario agire rapidamente affinché questa situazione venga risolta e gli agricoltori possano essere finalmente risarciti per i danni subiti dai cinghiali selvatici negli ultimi anni“.
L’Atc An2 comprende numerosi comuni, tra cui Ancona, Osimo, Fabriano e Jesi, territori dove la presenza di cinghiali è diventata un problema fuori controllo, con animali che invadono anche i centri abitati e le aree costiere. La sovrappopolazione di questi ungulati non solo danneggia le colture agricole, ma rappresenta anche un pericolo per la sicurezza stradale e una minaccia per la diffusione della peste suina africana, una malattia letale per i maiali che, in caso di contagio, obbligherebbe gli allevamenti a sacrificare tutti gli animali.
La presidente regionale di Coldiretti, Maria Letizia Gardoni, ha annunciato che il piano straordinario di abbattimento dei cinghiali è in fase di avanzamento: “Dagli ultimi incontri con la Regione, ci è stato confermato che entro ottobre tutte le nostre richieste saranno accolte e integrate nel Piano regionale per la gestione degli ungulati. Questo permetterà di intervenire rapidamente nelle zone più a rischio e ridurre il numero di cinghiali, finalmente riportando sotto controllo una situazione che da anni grava su agricoltori e cittadini“.