Martedì 17 giugno al Chiosco La Fornace, i maturandi cantano insieme prima di affrontare l’esame più atteso
La notte più carica di attese, paure, sogni e adrenalina prende vita martedì 17 giugno alle ore 21:00 nel cuore verde del Parco di Via San Pietro, accanto al Campo Sportivo e a Villa Salvati. Lì, presso il Chiosco La Fornace, si raduneranno tutti i maturandi degli Istituti Superiori di Jesi per vivere insieme un momento simbolico e carico di emozione: cantare in coro “Notte prima degli esami”, l’inno generazionale firmato da Antonello Venditti.
L’iniziativa, nata da un’idea di Mirco Cerioni con Le Bollicine e realizzata in collaborazione con tutte le scuole superiori jesine ed il Chiosco La Fornace, vuole essere un modo per abbracciare idealmente i ragazzi alla vigilia dell’esame di maturità, tra musica, parole e un pizzico di leggerezza.
Un brano diventato rito collettivo
Scritta da Antonello Venditti oltre quarant’anni fa, nel 1984, “Notte prima degli esami” nasce come lato A di un 45 giri che include anche “Ci vorrebbe un amico”. In breve tempo, diventa molto più di una semplice canzone: si trasforma in un vero e proprio simbolo di passaggio all’età adulta, cantato ogni anno da migliaia di studenti alla vigilia della maturità.
Il brano racconta con grande sincerità l’attesa, le speranze, le paure e il senso di comunità vissuti da chi si affaccia per la prima volta a una prova importante. Nei versi si intrecciano storie personali e riferimenti sociali, con immagini che cristallizzano l’Italia degli anni Ottanta: dalle “bombe delle sei che non fanno male” (eco degli anni di piombo e della tensione politica) agli “aerei tra New York e Mosca”, simbolo della Guerra Fredda.
Ma il cuore della canzone resta nei volti degli amici, nei “quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla”, nella luna che “sembra strana” e nella sensazione, tutta adolescenziale, di avere il diritto a vivere intensamente una notte unica. Una notte di passaggio, che ci riguarda tutti, ieri come oggi.